Notiziario mensile del
Circolo Scacchistico Genovese L. Centurini
Numero 199 Gennaio 2014 - Anno XIX
http://www.centurini.it

GRAND PRIX: FINE ANNO COL BOTTO

Durdevic-Cusato

Finale col botto all'ultimo Grand Prix, non solo per la buona partecipazione registrata, la più elevata dell'anno, ma anche per gli annunci che sono stati dati, nel corso della giornata: la vittoria del quartetto del Centurini nel campionato italiano per corrispondenza; l'evento del 5 febbraio prossimo, con l'arrivo a Genova della star mondiale Hou Yfan. E il brindisi finale ha suggellato un anno che si è chiuso bene, creando le condizioni per un 2014 che, si spera, non sia meno ricco di soddisfazioni.

Bertino-Cirabisi

Alla gara di sabato 28 dicembre hanno partecipato 30 giocatori e si è conclusa con la vittoria, con 6 su 7, di Abd El Gawad Shaban. A mezza lunghezza di distanza si è classificato il candidato maestro Andrea Bertino, in questi giorni a Genova per le festività. Andrea vive e lavora da diversi anni a Regensburg in Germania, dove fa il ricercatore universitario, ma continua sempre a seguirci con l'appuntamento settimanale del notiziario. Nato scacchisticamente nella vecchia sede del Centurini di piazza Giustiniani, sabato ha giocato per la prima volta nei locali della nuova sede, confermando appieno le sue doti di giocatore di livello.
Terzo in classifica un tonico Berni a 5 punti, insieme ad Astengo, Ragni e Durdevic (che evidentemente sta riprendendo il gusto di giocare).

DICEMBRE - 28/12/2013

Pos Nome                   Punti  Bhlz   SBrg
  1 Abd El Gawad Shaban     6,0   24,5  19,50
  2 Bertino Andrea          5,5   31,5  24,25
  3 Berni Mauro             5,0   30,5  21,00
  4 Astengo Marcello        5,0   30,0  18,50
  5 Ragni Paolo             5,0   29,5  19,00
  6 Durdevich Radoslav      5,0   25,5  16,00
  7 Carosso Andrea          4,5   31,5  18,50
  8 Cusato Davide           4,5   29,5  17,25
  9 Mandolini Alessandro    4,5   22,0  12,25
 10 Tanas Carlo             4,0   27,5  14,00
 11 Maiori Nicola           4,0   26,5  14,50
 12 Faggiani Marco          4,0   26,5  11,50
 13 Cirabisi Federico       4,0   25,5  11,00
 14 Restifo Katiuscia       4,0   20,5   9,00
 15 Nanni Sergio            3,5   23,5   9,25
 16 Badano Giancarlo        3,5   23,0   8,50
 17 Rivara Massimo          3,0   26,5   9,50
 18 Caridi Nicolò           3,0   26,5   6,00
 19 Gardini Enrico          3,0   25,5   9,00
 20 Tammarazio Saverio      3,0   22,0   8,00
 21 Fabbricini Dante        3,0   19,5   5,25
 22 Sabba Giorgio           3,0   15,5   3,75
 23 Guglielmone Luciano     3,0   14,5   3,00
 24 Tripi Nicolò            2,5   29,0   8,50
 25 Pesce Leandro           2,5   22,0   3,00
 26 Giaggiolo Enrico        2,0   26,5   5,00
 27 Dordoni Riccardo        2,0   21,0   5,00
 28 Badino Luciano          2,0   14,5   3,00
 29 Marliani Giovanni       1,0   21,0   2,00
 30 Atteo Domenico          0,0   23,5   0,00

Vincenzo Manfredi, per il secondo anno consecutivo, ha vinto il Grand Prix semilampo. Questa la classifica finale. Alle sue spalle Shaban e Berni.

Classifica finale Grand Prix 2013

Pos. Giocatore         Cat. Punti

 1° Manfredi Vincenzo  	 M  31,5
 2° Abd El Gawad Shaban CM  26
 2° Berni Mauro         CM  26
 4° Cirabisi Federico 	MF  25
 5° Badano Giancarlo	1N  22,5
 5° Maiori Nicola       CM  22,5
 5° Restifo Katiuscia  	1N  22,5
 8° Cantoro Daniele 	CM  22 su 4
 8° Gardini Enrico      1N  22
10° Cusato Davide 	2N  20




MONTECATINI: EFIMOV PRIMO, BRUN TERZO

Il Festival, giunto alla 22ma edizione, con i suoi 182 giocatori ai nastri di partenza è stato l'evento più partecipato di fine 2013 in Italia. Si è giocato all'hotel Tuscany.
Igor Efimov, nato in Georgia, attualmente giocatore del Principato di Monaco ma residente da anni a Montecatini (PT), ha vinto il tradizionale torneo di fine d'anno (27-30 dicembre) terminando a 5,5 punti, pattando l'ultima partita con Laketic. Primo degli italiani il maestro genovese Dario Brun, che ha preceduto in classifica il MI filippino Virgilio Vuelban e il CM lucchese Francesco Frugoli.

L'open A: aguzzando la vista si vede Dario.

Nell'open B l'ha spuntata l'aretino Riccardo Bagaglia con 5 su 6. Al quarto posto il genovese Claudio Pedemonte. Sito ufficiale: http://www.montecatiniscacchi.com/





WEEK-END SANTA MARGHERITA AL BIELLESE MIGLIORINI

Matteo Migliorini, con 4,5 su 5, ha vinto il 18° torneo week-end di Santa Margherita (3-4-5 gennaio), cui hanno partecipato 36 giocatori. Sul podio, a 4 punti, Massimiliano Traverso e Alberto Mortola.

Migliorini, candidato maestro biellese, già secondo all'ultimo Memorial Ruggieri di Imperia, ha rispettato i favori del pronostico (primo nel rating con 2089), vincendo le prime quattro partite e pattando l'ultima con Altieri. Si è giocato presso le scuole Medie Rossi, dove per esigenze organizzative il numero degli iscritti è stato limitato a 36 partecipanti.

Classifica finale:

Pos Pts Titolo Nome ELO Perf.
1 4.5 CM MIGLIORINI Matteo 2089 2219
2 4 1N TRAVERSO Massimiliano 1943 1997
3 4 CM MORTOLA Alberto 1954 1911
4 3.5 CM ALTIERI Danilo Mario 2012 1887
5 3.5 CM GANDOLFI Gianfranco 1835 1871
6 3.5 1N CAVATORTA Ivan 1795 1764
7 3.5 CM PEDEMONTE Claudio 1855 1773

Seguono altri 29 giocatori





LISTA ELO

La Fide ha diramato la lista Elo al 1° gennaio. Caruana scivola al sesto posto. Quattro giocatori in 7 punti

1. Carlsen 2872
2. Aronian 2812
3. Nakamura 2789
4. Kramnik 2787
5. Topalov 2785
6. Caruana 2782
7. Grischuk 2777
8. Gelfand 2777
9. Anand 2773
10. Karjakin 2759





VENTIMIGLIA: SULAVA PRIMO, BRUN TERZO

Dal 17 al 19 gennaio 2014 si è svolto il 9° Torneo Week-End "Città di Ventimiglia" presso il Salone del Dopolavoro ferroviario di Ventimiglia in piazza C. Battisti.

Ha vinto il GM croato Nenad Sulava con 4,5 punti su 5; al secondo posto il GM filippino Joseph Sanchez e al terzo posto il maestro genovese Dario Brun entrambi con 4 punti.

1 4.5 GM Sulava Nenad 2471 2439
2 4 GM Sanchez Joseph 2525 2304
3 4 M Brun Dario 2248 2245
4 3.5 CM Ruffini Pier Luigi 1903 2082
5 3.5 -- Dijon Frederic 2008 2125
6 3.5 -- Scala Lijubomir 1931 2066
7 3.5 1N Tortorella Giancarlo 1855 2014

Seguono altri 33 giocatori





DUE GENOVESI A PRAGA

Il MI russo Sergey Sergienko, con 7 su 9, ha vinto l'Open di Praga. Nel torneo principale gareggiavano 187 giocatori e fra questi il maestro Carlo Pernigotti, unico italiano in gara. Ha terminato al 37° posto a 5,5 punti; nonostante non abbia la possibilità di giocare molti tornei all'anno, ha confermato positivamente i suoi valori. Nell'open B, che ha visto in gara 127 giocatori, buona prova per Sergio Nanni, che è giunto 23° a 5,5 punti (torneo vinto dal MI Piankov), con una performance di 1826. La frizzante aria praghese ha fatto bene ai nostri due beniamini.





CIAO ROLLY

È improvvisamente venuto a mancare, per un attacco di cuore, Rolly Martinez, a soli 43 anni. MI molto noto nell'ambiente scacchistico italiano, soprattutto lombardo, ma anche ligure, è stato trovato senza vita nel suo appartamento di Milano il 17 gennaio.

Il 20 gennaio è stato celebrato il funerale a Milano. Poi Rolly tornerà nelle sue Filippine. Socio dell'Accademia scacchi Milano e prima ancora della Società scacchistica milanese, presenza fissa nei tornei del Nord Italia. Era arrivato in Italia nel 2004 insieme a un gruppo di connazionali.

Impossibile ricordare tutti i successi ottenuti in carriera dal giocatore filippino, tra festival e semilampo. Molti i messaggi di cordoglio: ricordiamo quello del MI ed ex campione italiano Mario Lanzani: «Genova 2004... eri appena arrivato, non sapevi l'italiano... e neanche l'inglese... Bastava il sorriso».

Su www.soloscacchi.net anche Fabrizio Ivaldo, presidente del CRLS, commenta: Davvero una tristissima notizia quella della improvvisa e immatura scomparsa del MI Rolly Martinez. Fortissimo giocatore, soprattutto nei tempi rapidi, lo ricordiamo anche per le frequenti partecipazioni ai semilampo estivi del circuito ligure (...) Era una persona forse un po' introversa, ma, per quel poco che l'ho conosciuto, sempre cortese e disponibile: uno di quei maestri che avevo sempre piacere di incontrare e di veder giocare.

La salma verrà portata a Manila, nelle Filippine, secondo il volere della famiglia. Ma al momento mancano i soldi e a tale riguardo Andrea Paganini, dell'Accademia scacchi Milano, ha lanciato un appello sul sito del club (http://www.accademiascacchimilano.it): «La cifra da coprire è 4.000 euro con offerta libera legata alle possibilità di ognuno». Ulteriori dettagli sul sopra citato sito dell'Accademia.





UN ANIMATO GRAND PRIX CON MOLLERO, CIRABISI E MANFREDI

Andrea Parodi e Alessandro Vercelli

Un animato Grand Prix semilampo quello disputato sabato 25 al Circolo, con tre protagonisti: Michele Mollero, Federico Cirabisi e Vincenzo Manfredi. Testa a testa finale tra Mollero e Cirabisi, con lo spareggio tecnico che decreta la vittoria di Michele Mollero. Terzo Manfredi. Da segnalare la buona prestazione del giovane Alessandro Vercelli e il positivo rientro alle gare, dopo una quindicina d'anni, di Andrea Parodi, che sul finire degli anni '90 era il più giovane socio del Circolo, ed uno dei più promettenti. Bentornato!

GENNAIO - 25/01/2014

Pos Nome                   Punti  Bhlz   SBrg
  1 Mollero Michele         6,0   29,5  24,00
  2 Cirabisi Federico       6,0   27,0  21,00
  3 Manfredi Vincenzo       5,0   27,0  23,25
  4 Badano Giancarlo        4,5   24,5  12,50
  5 Restifo Katiuscia       4,0   30,0  15,00
  6 Biancotti Alessandro    4,0   27,5  13,00
  7 Berni Mauro             4,0   26,5  12,50
  8 Menichini Massimo       4,0   26,0  12,25
  9 Cusato Davide           3,5   27,5  10,00
 10 Vercelli Alessandro     3,5   24,5   8,50
 11 Gardini Enrico          3,5   22,0   6,25
 12 Rivara Massimo          3,5   21,0   6,00
 13 Parodi Andrea           3,5   19,5   7,00
 14 Maiori Nicola           3,0   27,5  10,50
 15 Dordoni Riccardo        3,0   20,5   4,50
 16 Nicolis Claudio         2,5   19,0   2,75
 17 Guglielmone Luciano     2,5   18,5   4,50
 18 Atteo Domenico          2,0   25,0   5,50
 19 Moretti Marco           1,0   17,5   0,25




TORNEO DI SANREMO SOSPESO PER CAUSA DI FORZA MAGGIORE

A seguito di un evento insolito verificatosi a torneo in pieno svolgimento e per l'improvvisa inagibilità della sede di gioco dichiarata dai Vigili del Fuoco, l'Arbitro Biancotti, di concerto con la direzione della struttura e con il Comitato organizzatore del 4° Festival di scacchi di Sanremo, ha saggiamente ritenuto che non ci fossero più le condizioni per proseguire la gara, decretandone la sospensione definitiva.

Dispiaciuta per il disagio arrecato, ma certa della comprensione sulla eccezionalità ed il carattere di forza maggiore dell'evento, l'organizzazione ha reso note le modalità per ottenere il rimborso integrale della quota d'iscrizione per tutti coloro che non l'abbiano già fatto in sede di torneo.

Occorre inviare una mail con l'iban e l'intestatario del conto corrente, specificando la somma versata all'atto dell'iscrizione a scacchi.imperia@libero.it o in alternativa telefonare al 340-8520524 o al 328-4158160.

I giocatori partecipanti erano 57 fra open A e open B, ed era già stato svolto il terzo turno. Fra i più quotati c'erano Sanchez, Sulava, Djuric, Efimov, Contin, Sedina, Stoppa, Molina.





BAGGIANI VINCE DA LUCREZIA

Erano venti i partecipanti, domenica 12 gennaio, al nuovo torneo semilampo della Loggia, in vico Caprettari, da "LUCREZIA", luogo storico e misterioso della notte genovese. 6 turni di gioco. Potevano partecipare scacchisti fino a 1900 punti Elo. Ha vinto Fabio Baggiani. Perfettamente rispettato il titolo della manifestazione, "fish and chess": nel corso del pomeriggio, fra un turno e l'altro, è stata servita una grande quantità di pesce, a riprova del carattere originale dell'iniziativa. Una migliore pubblicizzazione avrebbe sicuramente garantito un maggior numero di partecipanti.





Roberto Cosulich: come lo ricordo io...
di Paolo Silvestri (da http://www.soloscacchi.net/)
Cosulich e amici a Venezia nel 1971

Alle varie versioni sulla vita di Roberto Cosulich vorrei aggiungere anche il mio piccolo contributo.

Ho conosciuto Roberto nei primi mesi del 1971, avendo appunto incominciato a fare una visita pressoché quotidiana al bar Parente, in piazza Leonardo da Vinci, che ospitava al piano superiore sia il circolo Amatori sia il Centurini. E ho frequentato Roberto in maniera irregolare fino al 1977.

Sulla famiglia Cosulich, i trascorsi sudamericani e il ritorno in Italia direi di rileggere il pezzo (già menzionato da Danny, nel suo commento del 19 dicembre 2013 all'articolo Roberto Cosulich: una morte pirandelliana? di Lawrence of Arabia) tratto da "Una storia di scacchi lunga cent'anni. Il circolo scacchistico genovese Luigi Centurini" di Giorgio Di Liberto, Agostino Petrillo, Paolo Silvestri, edito da Coedit, 2001.

Fra Argentina, Cile e Venezuela, propendo in maniera quasi assoluta per il Cile. Effettivamente, negli anni dell'adolescenza, Roberto ebbe la fortuna, frequentando il circolo della città cilena di residenza (credo Valparaíso, vago ricordo, ma non così vago) di avere come maestro Herman Pilnik.

Il grande maestro tedesco, classe 1914, emigrò in Sud America, dal 1930 al 1958 abitò in Argentina e successivamente, presumibilmente verso il 1959, si trasferì in Cile, dove rimase per alcuni anni, per poi approdare in Venezuela, dove morì nel 1981. Queste peregrinazioni sono riportate nel libro di Juan Sebastian Morgado "Las Aventuras de Herman Pilnik", Alvarez Castillo Editor, Buenos Aires, 2011. Il padre di Roberto non era armatore, bensì comandante di navi, una famiglia medio borghese. Da bambino e adolescente studiò per alcuni anni il pianoforte (in tal senso Trabattoni dice bene). Dopo la Maturità frequento la facoltà di Fisica presso l'università di Genova, diede alcuni esami, coronati da voti molto alti, ma poi abbandonò gli studi. Nel periodo genovese, iniziato nel 1965,visse in famiglia sicuramente fino al 1972, otto anni. Poi gradualmente si staccò dal perbenismo dei genitori facendosi, a partire dal 1972, crescere (chiaro messaggio) i capelli (cosa che, per quegli anni, non era poi così anticonformista, una buona percentuale dei giovani li portava lunghi), anche se lui li portava molto lunghi.

Anche la barba crebbe, prima non troppo lunga, poi dal 1973 divenne francescana, o quasi. L'abbigliamento era da hippy povero (talvolta trasandato), cioè senza fronzoli e con capi economici. Quando era a Genova, in quest'ottica di progressivo taglio del cordone ombelicale, dormiva un po' dai genitori, un po' in case di amici. A cavallo del 1973 e il 1974 Roberto bazzicava in un giro di creativi, chiamiamoli così, genovesi: Mario Quaglia, Popi Frizziero, Umberto Melli... li ricordo in un appartamentino di Boccadasse... discussioni... chiacchiere... risate... focaccia e vino bianco fino alle tre del mattino. Le mutate condizioni di vita, i pensieri dell'età, avendo superato i 27 anni, lo portarono ad una ovvia ricerca di indipendenza economica. In tal senso gli scacchi gli vennero incontro. Con gli ingaggi di circoli non genovesi, in particolare la Scacchistica Milanese, per la quale giocò in vari tornei a squadre, e con i premi in denaro dei tornei (e qui valgono le considerazioni - utilitaristiche o di sopravvivenza, come meglio si voglia definirle - di Trabattoni). Sul fatto, invece, che Roberto non avesse mai letto un libro di teoria non ho certezze. Ma so che consigliava a qualche giovane apprendista genovese la lettura di "Mi Sistema" di Nimzowitsch (la prima edizione in italiano è della fine degli anni '70) e "El Final" di Czerniak anch'esso in spagnolo.

Conosceva quei testi e probabilmente li aveva "letti". Ho volutamente virgolettato il participio perché bisognerebbe approfondire il concetto di lettura. Avendolo visto all'opera ('Rigoletto'? 'Andrea Chenier'? ...battuta scarsa ...ma lui avrebbe riso... dicendomi ...scemo...), quando gli capitava un libro o una rivista specializzata, lo leggiucchiava a suo modo, con facile profondità o con profonda facilità, di chi di scacchi ha notevoli conoscenze. Leggeva per qualche minuto e poi, messo da parte il libro, seduto, ma spesso in piedi, ad occhi chiusi o semichiusi, analizzava alla cieca e la posizione si animava (un Java anni '70) nella sua mente. Prendete un ragazzo al secondo, terzo, quarto, quinto, eccetera, anno di conservatorio musicale e dategli uno spartito di grande musica classica o operistica. Poi prendete non dico Mozart o Vivaldi (ovvero Fisher, Kasparov, Carlsen), ma Puccini o Mascagni (ovvero Mariotti, Tatai, Toth, Cosulich, Zichichi, Micheli, la crema dello scacchismo italiano anni '70 - mi si perdoni questo accostamento un po' temerario fra due mondi diversi... è solo per il ragionamento che segue -) e dategli lo stesso spartito. Ci saranno differenze di velocità di lettura? di comprensione del testo? di visione critica? di assimilazione? di associazione con precedenti conoscenze? Beh, probabilmente Roberto lesse poco, ma quel poco, visti lo studio del pianoforte, gli insegnamenti di Pilnik, la facilità di analisi, l'esperienza a tavolino e l'innegabile grande talento, era sufficiente a migliorare il suo giuoco. Probabilmente questa sua naturale facilità di lettura contrapposta allo studio svolto da comuni scacchisti (lettura sofferta, scacchiera/e portatile/i, appunti scritti e iniziale acquisto del libro... e con risultati... via, lasciamo perdere) lo portava, autocompiacendosi(?), a poter dire 'non leggo mai libri'. A questo straordinario talento scacchistico (le sue analisi nel dopo partita incantavano letteralmente i vari Di Liberto, Resaz, Cangiotti, D'Augusta, Profumo e lo stesso Grassi, per la profondità delle idee e la ricchezza delle varianti) purtroppo si accompagnava, sul piano delle cosiddette doti para-scacchistiche, una certa fragilità psicologica che lo portava, come si legge nel commento al succitato articolo di Lawrence of Arabia di Franco Trabattoni (che ho veramente apprezzato per la profondità e per certe sottigliezze) a sfoghi, talvolta eccessivi. Comunque una delle caratteristiche principali sul piano della personalità era, e non solo a mio avviso, un certo malessere esistenziale (tipico di chi scava senza trovar risposta... io per esempio non ce l'ho, il malessere, ...non scavo).

Non a caso i più forti giocatori italiani di quegli anni, senza ripetere i nomi, sono sembrati, almeno ai miei occhi, più disponibili ad accettare i problemi e i conseguenti compromessi della vita. Roberto, invece, cercava un senso, un qualcosa che solo lui sapeva e questa ricerca, condizionata anche da certe mode del tempo, lo portò a quei viaggi verso mete lontane. Anche la dolcezza era una faccia del suo prisma... quell'accenno di sorriso, guardando, incantato come un bimbo, un punto indefinito dello spazio... seguendo chissà quali pensieri... con una mano (conformazione da pianista) appoggiata al mento... l'indice sulla gota e il medio sotto il labbro inferiore...

Io per lui non ero un vero amico, almeno per il concetto che ho dell'amicizia, ero, credo, un compagno di giochi (e non certo gli scacchi allora ero un misero prima sociale) e lo facevo ridere con le mie battute.

Giocavamo a biliardo (a carambola, stecca e tavolo senza buche), qualche volta a ping pong. Andavamo al cinema... nel 1972 fummo molto colpiti dal film americano 'Punto zero' (titolo originale 'Vanishing point'). Probabilmente dato che ero un notevole rappresentante, non del 'pensiero debole', ma dell'altra categoria 'debole di pensiero', non potevo rappresentare altro che un divertissement per Roberto. A partire dal 1974 visse meno a Genova, anche se vi tornava spesso, abitò a Pavia (vedi post scriptum 2) e a Milano. Ricordo di averlo ospitato, aprile e maggio 1975, per qualche notte in un appartamentino del Carmine, dopo di allora ci incontrammo sempre meno.

La tragica morte (20 aprile 2012) di Claudio Cangiotti (lui sì un mio grande amico) ci ha privato di un testimone chiave per approfondire la vicenda umana di Cosulich. Claudio lo conobbe prima di me, e meglio, e soprattutto Claudio era dotato di una memoria prodigiosa, per cui oggi su SoloScacchi ci avrebbe molto aiutato a dipanare la matassa dei ricordi.

Mi piacerebbe che i forti giocatori di quegli anni che conobbero Roberto e lo incontrarono a tavolino, e penso in particolare a Mariotti, a Tatai (che scrive su questo sito), a Toth, a Micheli, e, per sentire una voce straniera a Ljubisavljevic, ma anche ad altri italiani e non, scrivessero qualche ricordo, ma soprattutto entrassero nel merito dello stile di gioco di Roberto.

Roberto, maestro, mai maestro internazionale (anche se lo valeva), raggiunse, ma qui Alfredo ci può certamente aiutare, un Elo attorno ai 2450 punti (ricordiamoci siamo negli anni '70). Per notevole timidezza verso l'altro sesso, scarso sex-appeal, non altrettanto forte era stato il suo punteggio-pelo (le lettrici scacchiste mi perdonino questa caduta di stile) almeno fino al 1973. Ma poi con la lunga chioma, la barba, la mise frichettona (propendo per un Roberto con spinello, più che frequentatore assiduo di osterie, anche se non lo escludo), i modi distaccatamente scazzati, era diventato 'personaggio' e aveva avuto le sue storie... ricordo, in particolare, una sua ragazza, mi sembra di Pavia... e non sappiamo cosa ha combinato dopo il 1978... nei suoi viaggi...

...grande Roberto...grande...