Notiziario mensile del
Circolo Scacchistico Genovese L. Centurini
Numero 153 Novembre 2009 - Anno XIV
http://www.centurini.it

Gli scacchi al Festival della Scienza di Genova; Grand Prix: Flavio Guido: “Prova a prendermi”; un amarcord del Pegliese; Centurini: intervista al Presidente; Rapid alla savonese; cenni su Luigi Penco, di Mauro Berni; il torneo di Genova 1982; Brun si riconferma a Santa Sabina; quando il prof. sale in cattedra; Rodriguez stende tutti in simultanea.


GLI SCACCHI PROTAGONISTI AL FESTIVAL DELLA SCIENZA

Efimov, Sedina, Capece
La sala del convegno
Delli Colli, Sgrò e Ciancarini

Si è chiuso domenica 1 novembre a Genova, con grande successo di pubblico, il Festival della Scienza: conferenze, mostre, spettacoli di alto livello qualitativo e di partecipazione.
Presso la Biblioteca Berio (via del Seminario 16, sala dei Chierici) si è svolta la prevista iniziativa “Scacchi e intelligenza artificiale”.

Il pomeriggio è iniziato con una conferenza cui hanno partecipato Paolo Ciancarini (Candidato Maestro - Professore ordinario d'Informatica presso il Dipartimento di Scienze dell'Informazione - Università degli studi di Bologna-Alma Mater Studiorum), Giancarlo Delli Colli (autore del software scacchistico Equinox, partecipante ai recenti campionati mondiali di Pamplona 2009 - Spagna), Giuseppe Sgrò (psicologo, membro del Gruppo di ricerca in Psicologia dello Sport presso il Dipartimento di Psicologia dell'Università degli Studi di Torino) e Stefano Gemma, autore del software “Freccia”.

Dopo un'interessante discussione sulle affascinanti tematiche legate al rapporto scacchi-intelligenza artificiale (l'informatica scacchistica ha importanti applicazioni in altri settori, dalle ricerche spaziali alla psicologia), si è svolta la spettacolare sfida Uomo-Donna-Macchina. Elena Sedina e Igor Efimov, reduci da Novi Sad, dove hanno partecipato al campionato europeo, hanno giocato in una saletta attigua con "Equinox", uno dei più forti software italiani. Elena Sedina ha pareggiato, mentre Efimov ha perso; entrambi avevano il bianco.

Sedina - Equinox
[B51]
1. e4 c5 2. Cf3 d6 3. Ab5+ Cd7 4. d4 Cgf6 5. 0-0 c:d4 6. D:d4 e5 7. Dd3 Ae7 8. c4 0-0 9. A:d7 A:d7 10. Cc3 h6 11. a4 Da5 12. Ad2 Dc5 13. b3 Tfe8 14. Ae3 Db4 15. Cd2 Ac6 16. Cb5 Da5 17. b4 D:b4 18. Cc7 Da5 19. C:a8 T:a8 20. f3 Da6 21. Db3 Tc8 22. a5 Ad7 23. Tfb1 Tc7 24. Ab6 Tc8 25. Ae3 Tc7 26. Dd1 Tc6 27. Db3 Tc7 1/2-1/2

Efimov - Equinox
[A45]
1. d4 Cf6 2. Ag5 Ce4 3. Af4 c5 4. f3 Da5+ 5. c3 Cf6 6. Cd2 c:d4 7. Cb3 Db6 8. D:d4 Cc6 9. D:b6 a:b6 10. Ae3 g6 11. A:b6 Ah6 12. e4 d5 13. Cd4 d:e4 14. f:e4 Ae3 15. Ab5 Ad7 16. Cgf3 C:e4 17. Re2 A:d4 18. A:d4 C:d4+ 19. C:d4 e5 20. A:d7+ R:d7 21. Cf3 Re6 22. a4 Thd8 23. Ta3 f5 24. Tb3 T:a4 25. T:b7 C:c3+ 26. b:c3 Ta2+ 27. Re1 Ta1+ 28. Re2 T:h1 29. Cg5+ Rd5 30. T:h7 e4 31. h4 Ta8 32. Td7+ Re5 33. Td2 T:h4 0-1

Le partite potevano essere seguite e commentate in diretta, con possibilità di interventi del pubblico nella sala della conferenza.
C'è stata anche una partita tra i due programmi "Equinox" e "Freccia", vinta dal primo.
Più di un centinaio i partecipanti all'iniziativa, fra questi anche presidenti di circoli (Centurini, Ruta) e giocatori locali (fra gli altri il maestro Brun).
Efficace come sempre, “entertainer” della manifestazione e presentatore dei giocatori Adolivio Capece, direttore dell'“Italia Scacchistica”.
L'evento faceva parte del "Il progetto MateFitness".





GRAND PRIX: FLAVIO IMPRENDIBILE

Sabato 31 ottobre Grand Prix semilampo al Centurini senza particolari sorprese. Ma come sempre, buon livello tecnico e gare combattute. Con 6,5 su 7 vittoria del maestro internazionale Flavio Guido, secondo Giovanni Massa a 6. Terzo Mauro Berni a 5. Fra i primi ancora in bella evidenza Giancarlo Badano e il giovane imperiese Alessio Dritsakos.

Pos Nome                 Cat     Punti  

 1 Guido Flavio         IM       6,5   
 2 Massa Giovanni       CM       6,0   
 3 Berni  Mauro         CM       5,0   
 4 Astengo Marcello     CM       4,0   
 5 Badano  Giancarlo    1N       4,0   
 6 Dritsakos Alessio    1N       4,0   
 7 Maiori Nicola        CM       3,5  
 8 Cogliandro Santo     CM       3,0  
 9 Traverso Massimiliano1N       3,0
10 Caridi Nicolò        1N       3,0  
11 Sabba Giorgio        1N       3,0  
12 Rivara Massimo       CM       3,0  
13 Badino Luciano       NC       3,0  
14 Giaggiolo Enrico     NC       2,0  
15 Faggiani Marco       1N       1,0  
16 Saracino             NC       1,0




UN AMARCORD DEL PEGLIESE

Per arrivarci prima si saliva e poi si scendeva. Occorreva fare quasi tutta Via Rizzo, poi poco prima di “scollinare” c'era una curva sulla sinistra e da lì in avanti si poteva iniziare a cercar parcheggio. Ad esser fortunati si trovava nello slargo poco oltre, altrimenti toccava fare di nuovo tutto il giro. Generalmente questo avveniva il venerdì sera. Poi una volta entrati nel portone si scendeva, poche scale e finalmente, come per magia, si era lì dentro...

Il Pegliese! Questo nome per circa un decennio è stato così evocativo degli scacchi tanto da diventarne quasi sinonimo... Rammento la prima volta che mio padre mi ci accompagnò, mi sentivo così emozionato che forse neppure un coetaneo moscovita sarebbe stato tanto agitato come lo ero io se gli avessero prospettato un pomeriggio intero al Circolo dei Giovani Pionieri di Mosca. Era un pomeriggio di sabato del 1977, un inizio di autunno moderatamente tiepido come quello di quest'anno. Sulla sinistra, varcata la soglia, erano appesi tutti i Tabelloni dei recenti tornei, ornati con l'inconfondibile e preziosa grafia del Professor Tonna, nello stile lineare e sobrio dei migliori insegnanti di Matematica. Scendendo invece si arrivava al salone principale, subito prima, sulla destra c'era invece la “Sala dei Bottoni”, alla quale avevano accesso soltanto pochi adepti e sulla cui parete principale risaltavano i cartellini coi nomi dei Soci, quelli dei “Nazionali” in blu, quelli dei “Sociali”, in numero assai maggiore, in colore verde ed infine, pochissimi, quelli dei Candidati Maestri in un colore che faccio fatica a ricordare, anche a causa del mio daltonismo, ma che definirei di tinta più chiara, forse beige. All'epoca in cui sono arrivato io erano solo due: Domenico Torrielli e Guido Tonna, Tonna e Torrielli, come Coppi e Bartali, Moser e Saronni, Canottieri e Pro Recco per chi in quelle stagioni ha frequentato “il Pegliese”... poi negli anni si sono aggiunti quelli di Tavani, De Angelis, Gaggero, ed infine Di Paolo ed Edgar Romano in epoche più recenti... Nel salone principale facevano bella mostra di sé innumerevoli fotografie, tutte in bianco e nero, di tornei, giocatori più o meno celebri, simultanee, caricature e citazioni di più o meno nobile provenienza... In quegli anni in tutti i Circoli non era ancora fatto divieto di fumare ma una volta entrati ed avvolti in quella cappa, per noi ragazzi veramente irrespirabile, di fumo e di odore di chiuso l'olfatto veniva come per magia totalmente assuefatto e l'amaro ricordo tornava alla mente solo il mattino del giorno dopo quando si riprendeva la giacca appesa all'attaccapanni di casa ormai terribilmente appestata di lezzo di sigarette. In quella fauna umana che sono i giocatori di Circolo anche al Pegliese spiccavano i personaggi più insoliti: c'era per esempio la zona dei lampisti con un tavolo perennemente riservato a Lettich e D'Alessandro che si consumavano i polpastrelli a schiacciare come dei forsennati su quegli orribili orologi di plastica sbarcati da chissà quale mercantile di provenienza sovietica, tutt'intorno quelli che ora si chiamano “kibitzer” ma che all'epoca erano definiti semplicemente “spettatori”, poi c'era il mitico Dottor De Lellis sempre in continuo agone da nuove barzellette contro l'Ingegner Del Noce. C'era la zona dei “teorici” frequentata per lo più da Carlini, Zunino e Torrielli... che, “Italia Scacchistica” alla mano, analizzavano l'ultima variante della Polugaevskij oppure la penultima partita per corrispondenza del compianto Professor Santoro, socio dei “cugini” del Centurini. E c'era l'ineffabile Sablich vittima perenne di atroci scherzi più da osteria che da sodalizio di intellettuali, c'erano il Lotta, Lauciello, Morana ed Ezio Canu (!), ed i giovani rampanti: Ferioli, Ravaioli, Celli, Sciacca, Bringiotti e... Tonnacchera! quest'ultimo non un tentativo d'imitazione del (più forte) quasi omonimo Guido Tonna, bensì un giocatore a se stante dotato di Certificato Anagrafico del tutto indipendente! C'erano Canneva, Dani e Antonino Buffa, c'era Soetje dai baffoni alla Gino Cervi, ed il giovane Dottor Mazzetta Cazzato: quanti duelli tra loro! Son transitati centinaia di giocatori da tutta Genova e provincia in quei locali, due generazioni buone di scacchisti, quando sovente non si vedeva qualche slavo col suo bravo tavolinetto di libri in cirillico in vendita a prezzi concorrenziali. Erano gli anni in cui si attendeva tutta la stagione che arrivasse Ottobre, per via del Campionato Sociale, rigorosamente organizzato con formula sempre diversa ed avvincente, ed i primi due posti eran invariabilmente appannaggio dei due astri locali: Guido e Domenico, Tonna e Torrielli... la vera lotta era sempre per la medaglia di bronzo. C'eran poi le simultanee dei Grandi Maestri, campioni del calibro di Huebner ed Uhlmann, o di Mariotti, Vujovic e Trois all'epoca dei mitici tornei “Europa Scacchi” alla Fiera del Mare.

L'Hotel Mediterranée sede di tanti Semilampo a cavallo degli anni '70

Ora il Pegliese non esiste più ormai da tempo, Tonna e Torrielli hanno appeso la scacchiera al chiodo da anni, delle Categorie Sociali nessuno o quasi si ricorda più (quanta fatica per conquistare la Seconda!), Cogorno e tanti altri se ne sono andati per sempre e forse tutto è un po' meno magico... ma quando per caso a qualche semilampo sotto un vecchio orologio BHB vedo quella sigla... “C.S.P.” il cuore mi sobbalza d'emozione come la prima volta che ebbi la fortuna di andarci...

http://lanternascacchi.wordpress.com





Intervista a tutto campo al Presidente del Circolo

Novità in vista al Centurini

Pubblichiamo questa intervista rilasciata da Marco Faggiani al sito di Roberto De Noce “Scacchi sotto la Lanterna” http://lanternascacchi.wordpress.com. Se ne desume la massima importanza che rivestirà la prossima assemblea sociale che si terrà nel mese di dicembre al Circolo, per la quale fin da ora raccomandiamo la massima partecipazione dei soci. All'ordine del giorno il rinnovo delle cariche.

Ciao Marco, sulle pagine on line del Centurini sono apparse in questi anni tante interessanti interviste o stralci di chiacchierate fatte con i più svariati personaggi del mondo degli scacchi. Spesso ti sei trovato nelle vesti dell'intervistatore, ora però si ribaltano i ruoli e tocca a te l'onore (...o forse è meglio dire l'onere?) di trovarti a vestire i panni dell'intervistato... Bene, per sciogliere un po' il ghiaccio raccontaci come e quando ti sei avvicinato agli scacchi.

“Ho imparato le regole del gioco nel 1970, ma la prima volta che varcai la porta di un circolo fu nel 1972, avevo tredici anni anni. Il Circolo Pegliese era allora in lungomare di Pegli e la sfida Spasskij-Fischer calamitava l'attenzione di tutti i media. Anche chi era sempre stato lontano dal nostro mondo, e non aveva alcuna intenzione di avvicinarsi ad esso, conosceva le vicende di quel match... Era la sfida non solo tra due grandi campioni, ma anche tra due superpotenze (USA e URSS), due ideologie, due modelli di società. Con il senno di poi, è interessante notare che quei due giocatori, che subirono le pressioni “politiche” dei rispettivi campi di appartenenza (è testimoniato dagli archivi segreti del PCUS, ma anche dalle rivelazioni sulle pressioni di Kissinger su Fischer), in realtà erano ben poco organici ai paesi di appartenenza: Fischer, personaggio incredibile, è stato in seguito perseguito dalla giustizia americana, mentre Spasskij, inviso agli apparati del partito dopo la sconfitta, appena ha potuto si è trasferito in Francia.
Tornando alla mia esperienza del '72, del Pegliese non posso certo dimenticare Pietro Tonna, che proprio in quei giorni si dava un gran daffare per organizzare incontri a squadre con equipaggi di navi russe ormeggiate nel porto...
Poi, fra studio e attività varie, feci una lunga sosta. Ripresi nel novembre 1986 partecipando al mio primo torneo come esordiente al Pegliese, che nel frattempo si era trasferito in via Rizzo. Lì conobbi Massimo Rivara, che era già del Centurini, un circolo prestigioso di cui avevo sentito parlare. Per me era più comodo e forse più stimolante frequentare il Centurini e così ai primi di dicembre varcai il portone verde di piazza Giustiniani, per iscrivermi. Ricordo che appena entrai al circolo mi diressi in segreteria dove sedeva ieratico il segretario Giancarlo Berardi. Capii da un lampo di gioia nei suoi occhi che gli ero entrato in simpatia quando gli dissi che intendevo pagare subito la quota di iscrizione annuale...”

E, scacchisticamente parlando, cosa ci puoi invece dire di significativo della tua carriera scacchistica come giocatore?

“Intanto rimpiango il tempo in cui potevo giocare di più, almeno cinque o sei tornei all'anno. Il torneo che mi ha dato più soddisfazioni è stato a Madonna di Campiglio, dove sono stato un habitué, nel 1991, quando vinsi il torneo di categoria e passai in prima. Quello che mi è piaciuto di più per l'ambiente, l'organizzazione e il livello dei giocatori è stato a Copenhagen nel 2005.”

C'è qualche episodio o qualche aneddoto che, dopo tanti anni trascorsi nell'ambiente degli scacchi genovese, rammenti con piacere?

“Ognuno di noi conosce aneddoti su giocatori, situazioni bizzarre, almeno dal nostro punto di vista. Potrei raccontarti di tanti personaggi, tic, manie di giocatori, situazioni a volte divertenti, altre volte paradossali, ma preferisco qui ricordare quella volta che come Circolo donammo un computer a una disabile che viveva in un “polmone d'acciaio” e aveva lanciato un appello al TG3 Liguria. Oppure la soddisfazione provata quando ci è giunta la notizia che Flavio Guido aveva abbattuto, meritatamente, il muro dei 2400 laureandosi maestro internazionale. Una grande soddisfazione per tutta la comunità scacchistica genovese, un risultato che mai nessuno prima aveva raggiunto. Anche la conoscenza, al di là della scacchiera, di grandi giocatori che abbiamo invitato ai nostri tornei, è stata arricchente: penso a Pia Cramling, Skembris, l'allora giovanissima Anne Caoilli, il vice campione del mondo Korcnoj e altri ancora.
A proposito di sportività, ho visto che è un tema che hai trattato sul blog: una volta ricordo che in un nostro torneo internazionale il MI Laketic, in posizione superiore e in vantaggio di tempo, “chiese” la patta, in segno di rispetto, al decano dello scacchismo italiano, Enrico Paoli, che ancora in età molto avanzata partecipava ai tornei.
Ma mi piace ricordare anche i momenti più faticosi che chi organizza manifestazioni conosce benissimo: quante volte ci siamo tenuti in “forma” (sempre pochi e sempre gli stessi, peraltro) a trasportare tavoli e sedie, ad affrontare situazioni “estreme”, come quando in largo Lanfranco, durante una semilampo con un'ottantina di giocatori, non solo ci sono saltati i computer ma abbiamo dovuto persino andare alla ricerca disperata di una postazione nei bar della zona, mentre la gara era in corso...”

Bene, veniamo ora alle domande più strettamente legate al Circolo di cui da alcuni anni, raccogliendo l'eredità di illustri predecessori, sei diventato Presidente: puoi provare, per questo primo reportage di “Scacchi sotto la Lanterna”, a tracciare un bilancio anche sommario della tua esperienza di dirigente e poi Presidente del più importante e prestigioso sodalizio scacchistico genovese?

“Io sono diventato presidente nell'autunno 2006, anche se a dire la verità non ho notato molte differenze rispetto a quello che facevo prima, proprio per il rapporto di stretta collaborazione e condivisione che avevo con Giorgio Di Liberto, che è stato una delle figure più importanti e significative dello scacchismo genovese degli ultimi 40 anni.
Ho iniziato a svolgere attività già nei primi anni '90, con l'organizzazione di parecchie iniziative. La prima, che forse non tutti ricorderanno, è stato un interessante torneo delle circoscrizioni al Palazzo della Commenda di Prè, un bellissimo complesso medievale. È stato l'inizio di una lunga catena di manifestazioni che ci hanno portato a Palazzo Ducale, al Porto Antico, alla Fiera del Mare, al museo del Risorgimento e altri luoghi importanti della città.
Ma prima il Circolo, sebbene agonisticamente fortissimo (vincemmo il campionato a squadre nel '91), non versava in buonissime condizioni di salute: dopo il torneo FIDE del 1989 c'era stato un calo di entusiasmo a seguito dei problemi finanziari che si erano creati e della scarsità di un quadro attivo di soci. Il circolo sembrava ristagnare e vivere di rendita, non si proiettava all'esterno. Siamo riusciti a rilanciarlo con le iniziative che dicevo, a stabilire buoni rapporti con il Comune di Genova, culminati con la partecipazione alle manifestazioni di Genova 2004. In tutta questa fase si è coagulato un gruppo che ancora oggi, insieme ai veterani inossidabili come Berardi e a quelli che si sono aggiunti successivamente, costituisce una grande risorsa, parlo di Rivara, Nanni, Gardini e altri.
Nel frattempo c'è stata data la possibilità da parte del Comune di avere una nuova sede, con una proposta cui non potemmo dire di no, per ragioni economiche (qui ricordo che abbiamo sempre dovuto fronteggiare spese non indifferenti per una piccola associazione come la nostra, ma abbiamo sempre ritenuto giusto lottare per l'indipendenze economica perché è quello che garantisce l'autonomia), di maggiore tranquillità per il futuro e, se vuoi, di prestigio.
Quando Giorgio è venuto a mancare è apparso naturale che gli succedessi, anche se devo dire che per problemi personali avrei preferito un'altra soluzione.
Sono diventato Presidente in un momento difficile e di transizione per la vita del circolo: sono perfettamente consapevole che il trasferimento nella nuova sede di corso Firenze, una sede istituzionale, ha causato dei problemi, essendo certo più accogliente ma meno centrale.
L'esperienza come Presidente nella sede di corso Firenze non è stata, purtroppo, quella che avrei desiderato di fare, problemi personali vari me lo hanno impedito. Il Circolo nella nuova collocazione deve ancora dispiegare le sue potenzialità, seppure collocato in una posizione diversa.
Il mio bilancio complessivo è comunque positivo, considerando tutto quello che abbiamo fatto in questi anni.
Ma ora mi rendo conto che è necessario qualcosa di diverso.”

Cosa intendi dire, Marco? C'è per caso qualche novità in vista?

“Alla prossima assemblea annuale il sottoscritto e il Consiglio Direttivo, al di là delle scadenze statutarie, si presenteranno dimissionari per favorire l'elezione di un nuovo gruppo dirigente, di cui sentiamo tutti la necessità. Un gruppo che potrà contare sull'appoggio di tutti, in particolare di quei soci che sono, e rimarranno, decennali punti di riferimento per il sodalizio. Io per primo sento la necessità di questa scossa, dell'innesto di nuove energie. Io credo di avere dato un grosso contributo al Circolo e continuerò a darlo. Ma viene un momento in cui ti rendi conto che una fase sta terminando e c'è bisogno di un nuovo slancio, di nuove energie. Anche questa sarà una sfida, che vinceremo se ci sentiremo legati ai valori fondanti di questa associazione. Ricordiamoci che il Centurini è nato nel 1893 ed una delle associazioni culturali e sportive più antiche di Genova, un patrimonio di storia e di cultura che penso che non si disperderà mai.”

Ci puoi dire invece qualcosa di quelli che invece sono i progetti del Circolo per il futuro?

“Faccio una premessa: nei cassetti siamo pieni di progetti, tutti validi, parlo del Centurini ma credo di potere parlare anche per gli altri circoli cittadini. Tutti abbiamo belle idee in testa, ma rimarranno tali se non riusciamo a stimolare l'impegno collettivo, lo slancio volontaristico e la disponibilità concreta dei soci.
Per prima cosa dobbiamo radicarci maggiormente sul territorio, rilanciare il circolo come luogo di aggregazione, di divertimento e gioco libero, ma organizzare anche corsi, momenti di approfondimento. E poi naturalmente è fondamentale il discorso della diffusione del gioco nelle scuole.
Ma alla base c'è la necessità di rafforzare il senso di appartenenza dei soci a questo club, rinsaldare i vincoli solidaristici che rischiano di venire meno se prevale unicamente un'ottica individualistica.”

È da tempo che il Centurini si è fatto, con pieno merito, paladino del “progetto giovani”, ovvero Scacchi nelle Scuole: dopo tanto seminare i tempi sono ormai maturi per raccogliere qualche frutto. Quali, oltre a questo di investire nei giovani, sono per te gli aspetti da migliorare per fare crescere gli scacchi a Genova e nella nostra regione?

“Dicevo che la diffusione e lo sviluppo degli scacchi nelle scuole è fondamentale e darà frutti, spero, nel medio periodo. Maurizio Accardo è stata la grande novità di questi ultimi tempi. Come saprete, sta portando avanti un progetto con grande impegno e spirito di iniziativa. E i primi corsi sono già partiti con gli istruttori che abbiamo, a partire da Paolo Silvestri.
Un altro aspetto importante è la coordinazione tra i nostri circoli. Un tempo c'erano più divisioni, oggi ci sono le condizioni per essere più uniti e coordinati. Ormai abbiamo capito che coltivare l'orticello non paga e soprattutto non fa crescere gli scacchi. Sai quanti sono i tesserati agonistici dei quattro circoli territoriali cittadini? Neppure 120. Vedrei positivamente fare progetti in comune, per esempio l'organizzazione di eventi di richiamo. Qualcosa si è già realizzato. Se ci presentiamo uniti avremo più credibilità anche di fronte agli sponsor.”

Visto che siamo in tema, Marco, dicci anche se realisticamente ci sono possibilità che in futuro si riesca ancora ad organizzare a Genova qualche manifestazione importante come in passato i Festival estivi di Palazzo Ducale oppure del Novotel...

“Sicuramente, ce n'è bisogno. Ci vuole un maggiore raccordo però. Tornei come il Ducale o Novotel potrebbero essere organizzati da più circoli insieme, ognuno mettendo le proprie capacità e la propria esperienza. Le ricadute sarebbero a vantaggio di tutti. Non sarebbe male se Canu, Astengo, Rossi e il presidente del Centurini si sedessero attorno a un tavolo per studiare insieme iniziative di interesse cittadino.”

Bene, ora che siamo lanciati, un'altra domanda su una questione di cui attualmente si discute tanto: per non essere “fagocitati” dal vortice Internet che ormai tanti giocatori sottrae alla partecipazione al circolo, in passato, anche in realtà locali come le nostre, sono stati tentati esperimenti più o meno coronati da successo quali il Keizer o l'Auser, e altri ancora... Ecco, che bilancio ne hai tratto? Ci sono in particolare altre iniziative che si possono proporre agli appassionati, come per esempio tornei amichevoli tra i circoli cittadini, simultanee, etc.?

“Il torneo Auser è stato molto positivo, il Keizer molto meno. Il torneo Auser, che ha visto una buon partecipazione, ha avuto il merito di portare gli scacchi in luoghi dove non erano mai stati e ha permesso di rinsaldare un rapporto di collaborazione tra i circoli cittadini. Sono sicuro che sarà confermato il prossimo anno. Ma anche le altre iniziative che citi, a cominciare dagli incontri tra i circoli, possono cementare i rapporti tra di noi. I circoli devono capire che sono tutti sulla stessa barca: il proliferare da una parte dell'offerta agonistica, per cui quasi ogni settimana puoi trovare un torneo week-end o una semilampo, e, dall'altra parte, internet e la possibilità di giocare comodamente a casa, mettono in discussione il ruolo e la funzione dei circoli. Tuttavia ritengo che i circoli rimangono la base fondante del nostro movimento, si tratta però di adeguarsi ai mutamenti in atto, affinando l'offerta, sviluppando idee nuove, momenti di analisi, corsi di perfezionamento, ecc... Internet è una grande risorsa, che se è bene sfruttata potrebbe semmai avvicinare le persone agli scacchi e al gioco a tavolino. Il circolo, nella nostra concezione, deve continuare anche a essere un luogo di incontro, aggregazione, di gioco libero, preparare all'attività agonistica.”

Infine per concludere un paio di domandine più frizzanti e leggere ma forse più insidiose: quale o quali elementi sottrarresti volentieri agli altri Circoli cittadini?

“Diversi giocatori, anche se alcuni hanno ultimamente rallentato l'attività agonistica, per esempio Fossati o Mollero. Poi ci sono alcune vecchie glorie come Cirabisi, peraltro cresciuto scacchisticamente e affermatosi proprio al Centurini. Anche Berni, che peraltro già oggi collabora con i suoi ottimi articoli al nostro Notiziario, lo vedrei molto bene.
La domanda mi dà lo spunto per un'osservazione: se guardiamo le classifiche Elo, ci rendiamo conto che i giocatori più forti sono sempre gli stessi da troppi anni. Naturalmente onore al merito di Flavio Guido e Di Paolo. Ma dopo di loro scarso è stato il rinnovamento. La novità di questi anni è stata prima Fossati, poi Brun. Poi ci sono alcuni giovani molto promettenti come Cantoro oppure Mirata. Però direi che non abbiamo avuto un grande rinnovamento sulla scena agonistica e questo ci deve fare riflettere.
Poi apprezzo molto scacchisti negli altri circoli, persone che, pur non essendo giocatori di livello magistrale, sono una grande garanzia per le loro esperienza, per le loro capacità organizzative, per il grande attaccamento agli scacchi. I primi che mi vengono in mente, ma sicuramente ne dimentico parecchi, sono Iacono, Pedemonte, Forgione, Falcone, Baggiani, D'Ambrosio, Del Noce, Pino e tanti altri.”

E viceversa: di chi del tuo Circolo ti sbarazzeresti volentieri?

“La domanda è insidiosa, rispondo diplomaticamente: in un minestrone possono esserci anche ingredienti che, presi isolatamente, possono non piacere o persino risultare sgradevoli, ma se inseriti armoniosamente nel tutto contribuiscono anche loro, con la loro funzione, alla buona riuscita finale.”





RAPID SAVONESE, IN QUATTRO ALLO SPRINT

Sabato 7 novembre diciotto partecipanti hanno animato il pomeriggio di gioco rapid al Circolo di Savona. Buono il livello dei giocatori e della gara, difficile e dall'esito incerto sino all'ultimo turno. Quattro in testa alla fine con 4,5 su 6. Vince Federico De Florio allo spareggio tecnico su Giancarlo Badano, Giovanni Collareta e Mauro Berni.

Pos    Pts     ID     T      NAME                  Rtg      PRtg     Buc1       BucT 

 1     4.5     14     CM     DE FLORIO Federico    2167     2255     21.00      24.00 
 2     4.5     18     1N     BADANO Giancarlo      1950     2177     17.50      20.00 
 3     4.5      3     -M     COLLARETA Giovanni    2083     2216     17.50      18.50 
 4     4.5     17     CM     BERNI Mauro           2072     1803     15.50      16.50 
 5     4.0     15     FM     SBARRA Marco          2256     2103     18.50      20.50 
 6     3.5      8     1N     BRUZZONE Carlo        1726     2009     17.00      19.00 
 7     3.5      4     1N     NIKOLAJEVICH Tihiomir 1905     1914     16.50      17.50 
 8     3.0     10     CM     MERCANDELLI Claudio   1889     1797     17.00      19.50 
 9     3.0      2     CM     GIOSEFFI Massimilian  2106     1558     17.00      18.00 
10     3.0      1     3N     CASTELLANO Adriano    1506     1701     13.00      14.00 
11     3.0     12     NC     Gallareto Ettore      1400     1467     13.00      14.00 
12     2.5     16     CM     TEDESCHI Paolo        2093     1909     19.50      22.00 
13     2.5      6     1N     Iakova Ritvan         1900     1806     18.00      19.00 
14     2.5      5     1N     AGAZZI Marco          1771     1540     18.00      19.00 
15     2.0      9     1N     BADANO Fabio          1806     1751     17.00      19.00 
16     1.0     13     1N     ATTEO Domenico        1806     1193     15.00      16.00 
17     1.0      7     NC     Pagliari Lino            0     1486     14.50      15.50 
18     1.0     11     NC     Poggi Franco          1400     1057     11.00      12.00 







CENNI SU LUIGI PENCO
sull'apertura “Sampierdarena” e altre cose...
di Mauro Berni

La lettura della monografia del Centurini rivela come Luigi Penco, uno dei presidenti storici del sodalizio, sia una figura di spicco tra gli anni '30 e gli anni '50. La sua attività si esplica in varie direzioni; quindi una ricerca sistematica rischierebbe di essere faticosa e dispersiva (insomma, non l'ho affrontata...). Meglio ricorrere al Dizionario Enciclopedico di Chicco-Porreca, nel quale la voce è evidentemente dovuta al primo, che offre un ritratto sintetico ma efficace:

Penco Luigi. Giocatore italiano (Carloforte 24.12.1895 - Genova 1.12.1955). Organizzatore e divulgatore del gioco, vinse nel 1934 il campionato ligure. Fece parte del comitato direttivo della FSI dal marzo 1950 al maggio 1954. Collaborò alla rivista l'Italia Scacchistica e scrisse “Trofei di Capablanca” (Milano 1954); tradusse inoltre le “Ultime lezioni” (Milano 1954), un corso tenuto dal maestro cubano alla radio di New York. Fu nominato arbitro della Fide nel 1954.

Frequenti sono i suoi interventi sull'“Italia Scacchistica”; uno di essi è riportato integralmente sulla monografia (pp. 23-25). Ne riporto invece uno inviato a “La Scacchiera” (annata 1953, pag. 137), evidentemente dopo la lettura di uno dei pochi fascicoli pubblicati dall'Enciclopedia Scacchistica di Anton Mario Lanza, e datato 6 maggio 1953.

Il tratto g2-g4 fu messo per primo in voga tra i nostri giocatori dall'Avv. Alessandro Ratto, spirito ameno e geniale, che lo battezzò Flik, con il quale, diceva l'autore, “debellava gli incauti”... Il primo a impiegarlo in torneo fu Dario Vanni, vivente, il quale ne può fare testimonianza, e precisamente al torneo di Perugia, qualche anno prima del 1930. Fu poi messo in atto contro il maestro Tartakower da un altro giocatore genovese, il rag. Paolo Acerbi, durante una seduta di simultanee tenuta a Sampierdarena nel 1930, tanto che poi il maestro riportò la partita sulla rivista di Vienna con il titolo “Apertura Sampierdarena” (Tartakower aveva il nero). Questa l'origine genovese dell'apertura. Tutte le altre sono fantasie.

È superfluo aggiungere che l'apertura è ormai conosciuta come Grob. Meno inutile segnalare che Ratto è un altro presidente storico del Centurini, negli anni intorno alla prima guerra mondiale, e che il disastroso esito della Vanni-Guarini, Perugia 1928, a suo tempo pubblicata dall'“Italia Scacchistica”, potrebbe avere indotto il genovese a non ripetere più l'esperimento.
Infine qualche parola su Penco giocatore. Di chiara impostazione posizionale, svolge un'attività che non fuoriesce dall'ambito locale. Talvolta invia all'“Italia Scacchistica” qualche sua partita. Ricordo almeno le seguenti, tutte giocate a Genova: Bogoljubov-Penco, simultanea 1933; Molinari e Rocco-Ricci e Penco, consultazione 1936; Rapallo-Penco, amichevole 1942.
Si aggiunge quella che segue, disputata nel campionato di zona 1934, il maggior successo del Penco giocatore, e pubblicata dall'“Italia Scacchistica” di dicembre 1934, pp. 274-275, con note non firmate.


Penco - Vanni [D53]
Regionale ligure, 1934

1.d4 d5 2.c4 e6 3.Cf3 Cf6 4.Ag5 c6 5.e3 Cbd7 6.Cc3 Ae7 Questa mossa, quasi empre eccellente nella difesa del gambetto di donna, non è in perfetta coerenza con le due precedenti, le quali sembravano avere come scopo principale la schiodatura del cavallo di re per mezzo della rimozione della donna nera. Come si sa 6...Da5 che costituisce la difesa di Cambridge Springs è considerata la mossa corretta. 7.Dc2 dxc4 Il nero si preoccupa già dello sviluppo dell'alfiere di donna e con ragione, però il metodo scelto non raggiunge pienamente lo scopo: era migliore 7...00 8.Axc4 b5 9.Ab3 Ab7 10.0-0 a6 11.Tfd1 Cd5 Il nero si trova già in difficoltà perchè non può compiere la progettata spinta c6-c5 e non vi sono mosse perfettamente soddisfacenti. Nonostante 11...Db6 desse maggiori probabilità di arrivare alla mossa liberatoria c5 12.Cxd5! cxd5? Un po' migliore era 12...Axg5 conservando la speranza di arrivare alla famosa c6-c5: ora l'Ab7 è definitivamente chiuso. 13.Af4 [13.Axe7 Rxe7 (13...Dxe7 14.Dc7) 14.a4 e il bianco è in vantaggio (analisi di Rybka)] 13...Tc8 14.De2 g5? Un vero errore strategico. Un attacco sul re avversario, anche con scarsi mezzi, può avere speranza di riuscita solo quando i pezzi inattivi al principio possano a mano a mano accorrere a rinforzare il combattimento: questo non è certamente il caso presente dove l'Ab7 e il Cd7 sono fuori gioco. Ancora 14...00 seguita da 15. Cf6 ed eventualmente 16. Ce4 era il miglior sistema di difesa. 15.Ag3 h5 16.h3 g4 17.hxg4 hxg4 18.Ch2 f5 A dispetto della valutazione del commentatore della nota di cui sopra, Rybka dà una valutazione di parità (ndr). 19.f3 Ah4 20.Df2 Dg5 21.fxg4 fxg4 22.Tf1 Axg3 23.Dxg3 Tg8 Rybka suggerisce Cf6 24.Tac1 Txc1 Per Rybka l'errore della partita del nero, che dà vantaggio al bianco. E suggerisce [24...Cf6 25.Txc8+ Axc8 26.Ac2 Ad7] 25.Txc1 Re7 26.Ad1 e5 Torniamo al commentatore umano: anche il nero gioca quest'ultima fase della partita con grande [astuzia e tenta di sfruttare ogni risorsa. 27.dxe5 d4 28.Df4? Con questa mossa il bianco compromette la vittoria. Si doveva giocare 28.Tc7! 28...g3 29.Cg4 dxe3 30.Db4+ Rd8 31.Ae2 Th8 32.Da5+ Re8? Ed ora è il nero che si lascia sfuggire la patta. Dopo 32...Re7 il bianco si doveva accontentare dello scacco perpetuo a causa della minaccia di Dh4. 33.e6! Cc5 34.Dc7 [34.Axb5+ axb5 35.Dxb5+ ancora più potente (Rybka)] 34...Cxe6 35.Dxb7 Dh4 36.Tc8+ Cd8 37.Dc6+ Rf7 38.Ce5+ Rg7 39.Dg6+ Rf8 40.Df7# 1-0



Corso per arbitri a Genova

Il comitato regionale intende organizzare, indicativamente per il mese di gennaio 2010 a Genova, un corso per arbitri finalizzato al conseguimento della qualifica di Arbitro regionale e Candidato Arbitro Nazionale, da concentrare indicativamente in un sabato e una domenica.
Si raccomanda di segnalare quanto prima la propria disponibilità presso il circolo di appartenenza o direttamene al comitato regionale. Ivi compresi arbitri già in attività che fossero interessati ad un aggiornamento.





1982: IL FESTIVAL ALLA FIERA DEL MARE

http://lanternascacchi.wordpress.com/

Disputatosi dal 21 al 28 febbraio 1982 nel Salone del Ristorante della Fiera Internazionale di Genova vide la partecipazione di ben 239 giocatori provenienti da tutte le regioni d'Italia e da diverse nazioni estere, tra i quali diversi nomi che sarebbero presto diventati illustri, come l'allora più giovane Maestro della Penisola, l'appena sedicenne Ennio Arlandi, il diciassettenne Spartaco Sarno, Fabio Bruno, Carlo Rossi e per citare i rappresentanti liguri: Flavio Guido e Guido Tonna.

Panoramica della Fiera Internazionale come è oggi

Memorabile fu la simultanea inaugurale tenuta dal Grande Maestro Sergio Mariotti e dai Maestri Internazionali Francisco Trois, che partecipò all'Interzonale di Riga nel 1979, e dall'indimenticato Milorad Vujovic, vincitore di innumerevoli Festival, tra cui appunto questo di Genova. Per un breve profilo del compianto Maestro belgradese rimandiamo al Numero 58 di “Scaccomatto”, il mensile online del Centurini.

Il vincitore del torneo MI Milorad Vujovic (da www.cavalliesegugi.com)

Tra gli sfidanti “umani” di Mariotti nel corso della sua simultanea per la verità ci fu anche un ...“non-umano”: si trattava di una scacchiera elettronica per l'epoca sensazionale, della Fidelity, e “manovrata” per l'occasione dall'invidiatissimo proprietario, il Dottor Antonino Buffa. In quegli anni rappresentava una novità assoluta in campo scacchistico: in Italia esistevano solo due negozi ove si poteva acquistare un “avversario elettronico” di quel tipo, Romagnoli a Milano e Savinelli a Genova. Per la cronaca Mariotti vinse la partita contro l'avversario al silicio ma subì un'inopinata sconfitta contro il tredicenne Carlo Del Noce di Genova che si avventurò in una Caro-Kann per trovarsi quasi inaspettatamente in vantaggio di una “qualità” contro il ben più quotato avversario. Carlo timorosamente stava aspettando una travolgente reazione, quando s'avvide che questa tardava ad arrivare, timidamente osò chiedere la patta al suo illustre avversario che, di rimando, con gesto sportivo da Campione qual è, abbandonò cavallerescamente.

Arbitrarono la manifestazione Pietro Tonna, Gino Piccinin, Francesco D'Alessandro ed il giovane Morana, mentre l'organizzazione fu curata dal Circolo Scacchistico Pegliese.

Di seguito la classifica dei cinque Tornei di cui era composta la manifestazione (in italico i giocatori liguri).

Magistrale:

  1. Vujovic 7
  2. Sanna 6
  3. Cocozza 5½
  4. Lostuzzi 5½
  5. Tonna
  6. Bonati 5
  7. Bruno 5
  8. Cirabisi 5
  9. Rossi 5
  10. Arlandi 4½
  11. Casa 4½
  12. De Palma
  13. Paniagua 4½
  14. Ploner 4½
  15. Schumi 4½
  16. Triller 4½
  17. (...seguono altri 24 giocatori tra i quali citiamo Mrdja, Profumo, Torrielli, De Angelis, etc.).

1a Nazionale:

  1. Roatta
  2. Guido F. 6
  3. Gonzaga 6
  4. Ambrosi
  5. Anselmo 5
  6. Leoncini 5
  7. Garano 5
  8. Piccardo M. 5
  9. Frilli 4½
  10. Rodella

2a Nazionale:

  1. Musso 6
  2. Chiesa
  3. Coperchini 5½
  4. Gerra 5½
  5. Nicora
  6. Pino
  7. Valle 5½
  8. Bellatalla 5
  9. Emanuelli 5
  10. Magari 5
  11. Shaban 5

3a Nazionale:

  1. Sarno 6½
  2. Liccardo 6
  3. Battaglia
  4. Bisio
  5. Bonoldi 5½
  6. Califano 5½
  7. Carlini
  8. Cavatorta F.
  9. Di Tora 5½
  10. Guido G.
  11. Mazzetta
  12. Minì V.
  13. Murgia
  14. Musumeci 5½
  15. Nastrelli
  16. Ritrovato
  17. Rossi
  18. Salvo 5½
  19. Sardo 5½
  20. Tedeschi P.
  21. Virgilio

Esordienti:

  1. Lanza 7
  2. Bossoni 6
  3. Falcone 6
  4. Federico 6
  5. Tommasini 6
  6. D'Osonzo
  7. Raggi

“Scacchi sotto la Lanterna” invita i Lettori che hanno piacere ad inviarci ricordi e testimonianze di quello che fu il primo grande evento scacchistico genovese dopo molti anni di “pausa organizzativa” e che fu da preludio ad altre importanti manifestazioni quali l'edizione dell'anno successivo, i Tornei “Genova Scacchi” organizzati dal Centurini, presso il “Centro Civico Buranello” di Sampierdarena, ed il memorabile “Torneo ad inviti” del 1989 disputato presso il Teatro Duse e vinto dal GM ucraino Lerner, prima dei più recenti Open di Palazzo Ducale e del Novotel.





A SAVONA IL PROF. IN CATTEDRA

Sabato 21 novembre pomeriggio scacchistico alla Savonese per il tradizionale appuntamento semilampo. Vince il nostro storico, Mauro Berni, che parte di slancio con cinque vittorie su cinque e poi fa patta d'accordo all'ultimo turno con Giancarlo Badano. Il favorito della vigilia Massimiliano Gioseffi non va oltre il quinto posto, fermato da Mercandelli, che terminerà secondo a 5, e da Badano, che finirà terzo a 4 punti, insieme a Nikolajevich.

foto http://soloscacchi.altervista.org/
Berni affiancato da Gioseffi

Classifica finale

Pos Pts T NOME Rtg Buc
1 5.5 CM BERNI Mauro 2072 19.00
2 5.0 CM MERCANDELLI Claudio 1889 20.00
3 4.0 1N BADANO Giancarlo 1950 20.00
4 4.0 1N NIKOLAJEVICH Tihiomir 1905 19.50
5 3.5 CM GIOSEFFI Massimiliano 2106 17.00
6 3.0 CM MORSELLI Stefano 1923 20.00
7 3.0 1N AGAZZI Marco 1771 16.00
8 3.0 1N BADANO Fabio 1806 15.50
9 3.0 NC Gallareto Ettore 1400 12.00
10 2.5 3N CASTELLANO Adriano 1506 12.00
11 2.0 NC Pagliari Lino 0 17.00
12 2.0 NC De Stefanis Luciano 1400 16.50
13 1.0 NC Poggi Franco 1400 17.00
14 0.5 1N ATTEO Domenico 1806 13.50




BRUN SI RICONFERMA A SANTA SABINA

Dario Brun ha vinto il week-end di Santa Sabina conclusosi domenica 25 ottobre. La partenza è stata in salita, fermato sulla patta dal bravo Caridi, ma poi non ha più fatto sconti a nessuno e ha vinto le rimanenti partite.

Brun-Altieri in primo piano

Trentuno i partecipanti alla gara. Al secondo posto ben sette giocatori: Altieri, Traverso, Mercandelli, Gioseffi, Caputi, Costi e Pedemonte, che ha vinto il premio di fascia 1700-1900. Gli altri vincitori di fascia sono stati Gianni Cocina (1500-1699), Petko Tsvetanov (sotto i 1500) e Danilo Mirata (primo juniores). Mirata ha ottenuto un brillante decimo posto e ha confermato tutte le sue potenzialità.
Ha arbitrato Francesco D'Alessandro.

CLASSIFICA FINALE
 1° BRUN Dario GE -M 4.5
 2° ALTIERI Danilo NA CM 3.5
 3° GIOSEFFI Massimiliano SV CM 3.5
 4° MERCANDELLI Claudio SV CM 3.5
 5° TRAVERSO Massimiliano GE 1N 3.5
 6° PEDEMONTE Claudio GE CM 3.5
 7° CAPUTI Giuliano GE CM 3.5
 8° COSTI Giorgio GE 1N 3.5
 9° PINO Gianfranco GE CM 3.0
10° MIRATA Danilo GE NC 3.0
11° ATTEO Domenico SV 1N 3.0
12° CAMPATELLI Giovanni FI 1N 2.5
13° SAFFIOTI Massimo GE 1N 2.5
14° CARIDI Nicolò GE 1N 2.5
15° CAMPATELLI Alessandro FI 2N 2.5
16° DIENA Giovanni GE CM 2.5
17° DEL NOCE Roberto GE 1N 2.5
18° MENICHINI Massimo GE 2N 2.5
19° COCINA Gianni GE 3N 2.5
20° BIANCOTTI Alessandro TO 1N 2.0
21° MANGILI Davide GE 1N 2.0
22° TSVETANOV Petko I. EE NC 2.0
23° PUGLIESE Giuseppe GE 1N 2.0
24° BUSELLI Claudio GE NC 1.5
25° BRUGNOLO Paolo GE 2N 1.5
26° DRAGONI Alessandro GE NC 1.5
27° D'AMBROSIO Francesco GE 3N 1.5
28° LAZZONI Davide GE NC 1.5
29° PICASSO Filippo GE 2N 1.0
30° CHRISTEN Peter Walter IM 2N 1.0
31° D'ANGELO Anna GE NC 0.5




Simultanea ai 2 Pedoni: Rodriguez stende tutti!

“En-plein” del Candidato Maestro di origine peruviana Alan Rodriguez nella simultanea tenuta ieri sera (il 26/10/2009 ndr) presso il Circolo “I Due Pedoni” a Sestri Ponente.

Otto gli agguerriti sfidanti che si sono cimentati nella prova, il primo a cedere dopo neppure mezz'ora di gioco è Daniele Benigno, seguito a ruota da Piero Varisco il cui gioco spericolato a nulla è valso di fronte alla consumata esperienza di Alan.
Laura Blasi, una delle due rappresentanti del “gentil sesso” deve interrompere la partita mentre è ancora in corso a dispetto del “Pedone e della Torre in meno“ causa improcrastinabili impegni di famiglia.
Quarto in ordine cronologico a gettare la spugna è invece Giancarlo Bruzzone, l'unico trovatosi veramente in vantaggio durante il match: un sacrificio, forse avventato, di Cavallo in c6 da parte di Alan gli permette infatti di sfruttare un'inchiodatura e Rodriguez, anzichè perdere semplicemente il Cavallo, preferisce dare in cambio la propria Donna (metaforicamente parlando) per un Pezzo Minore ed una Torre ma con “ampio compenso posizionale”. Bruzzone forse galvanizzato per l'inaspettato vantaggio restituisce dopo poco la cortesia per arrendersi infine di fronte al gioco brillante del più blasonato avversario.
Quasi contemporaneamente cedono le armi, ma con onore, il giocatore più consumato del Circolo, Claudio Buselli, al termine di una partita da “fuochi d'artificio”, e la giovane promessa (!) Roberto Guolo, altrimenti detto il “George Best degli scacchi” per via della disinvoltura dimostrata di fronte alle Caipiriñas di Via Ciro Menotti, il quale testualmente commenta la sua performance: “una volta ceduto il Centro, zap!”
L'interrogativo è quindi d'obbligo: “Che il suo Centro sia stato inghiottito tutto d'un sorso, come il famoso suddetto boccale?!?”
È la volta infine di Luisa Boato, la quale dopo aver tenuto più che onorevolmente testa al più quotato opponente, commette un'imprecisione fatale e capitola non troppo soddisfatta del proprio gioco: “grrrrr!”
Ultimo ad arrendersi, dopo quasi due ore di gioco è Leonardo Milleri, 3a Nazionale di non meglio accertate origini (scacchistiche!), il quale esce bene da una Gruenfeld, tiene botta spavaldo ma alla fine gioca quella dannata sporca “f6” di fronte a cui Alan scuote perplesso il capo per poi far suo il bottino in un solo boccone!
“Iniziativa assolutamente da ripetere al più presto!” è il commento unanime di tutto i Soci, mentre non meglio accertate “voci di corridoio” danno più che avviati i “contatti” per un bis con i Candidati Maestri Mauro Berni e Vincenzo Manfredi.

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Nuova lista Elo al 1° novembre  
  Topalov al primo posto, Carlsen secondo davanti al campione del mondo Anand.

1. Topalov 2810
2. Carlsen 2801
3. Anand 2788
4. Aronian 2784
5. Kramnik 2772
6. Gelfand 2753
7. Leko 2752
8. Morozevich 2750
9. Radjabov 2748
10. Gashimov 2748

TOP FIVE ITALIA
1 Caruana, Fabiano g 2662
2 Godena, Michele g 2537
3 Brunello, Sabino m 2507
4 Rombaldoni, Denis m 2504
5 Vocaturo, Daniele g 2500

Fra i primi 100 italiani cinque liguri: il MI Guido (24°), il MF Di Paolo (42°), Stoppa (75°), Brun (86°) ed il MF Sbarra (92°).