Open Primavera: Vieri Adriani a sorpresa
Manfredi vince l'Open Inverno
Sestri: Pasqua felice per Molinari
Grand Prix: Stoppa non si ferma
“Spegnete i cellulari”
Francesco Mortola, campione provinciale under 16
Partita on line Centurini-Milanese
Lo scacchista di Roma, di Mauro Berni
Una cronaca d'altri tempi, di Mauro Berni
Mendiondo a Sestri, esordiente di lusso
Kasparov a “Che tempo che fa”
Gli scacchi di Leonardo
OPEN PRIMAVERA: LA PORTI UN BACIONE A FIRENZE
“La porti un bacione a Firenze, che l'è la mia città che in cuore ho sempre qui”, cantava un tempo Odoardo Spadaro. Domenica Vieri Adriani, avvocato fiorentino, è tornato nel capoluogo toscano con la vittoria dell'Open Primavera in tasca, dopo avere sorpreso, con il suo gioco tagliente e dinamico, i favoriti Brun e Manfredi (peraltro Vincenzo ha il rammarico di non aver potuto incontrare il vincitore).
Al termine dei cinque turni di gioco del torneo, iniziato venerdì, felice il bilancio
per Mendiondo, che sta “carburando” anche sui tempi lunghi e i
risultati non tardano ad arrivare. Conferma le sue doti Gabriele Pesce, quinto
assoluto. Ma il giocatore che probabilmente ha realizzato la performance migliore
è stato Massimo Menichini, partito ai nastri di partenza con il numero 21 di
tabellone e terminato 8° con 3 punti. Buona prova anche per Marvin Tracy, di Lucca,
il torinese Francesco Tallarico, il savonese Nikolajevich e l'altro fiorentino in
gara, Michelangelo Araniti.
Ha arbitrato Sergio Nanni.
CLASSIFICA FINALE
nome ctg. punti buh. ps id nv cc
-----------------------------------------------------------------
1' 4-ADRIANI Vieri FI CM 5.0 11.5 2081
2' 2-MANFREDI Vincenzo GE CM 4.0 13.0 2129
3' 10-MENDIONDO Yosvany CUB1N 4.0 12.0 1900
4' 1-BRUN Dario GE -M 3.5 14.0 2.0 2231
5' 5-PESCE Gabriele SV CM 3.5 14.0 1.5 2062
6' 7-CAPUTI Giuliano GE CM 3.5 9.5 2011
7' 3-RODRIGUEZ Alan GE CM 3.0 16.0 2105
8' 21-MENICHINI Massimo GE 2N 3.0 11.5 1.5 1696
9' 15-ARANITI Michelangelo FI 1N 3.0 11.5 1821
10' 17-NIKOLAJEVICH Tihiomir SV 1N 3.0 10.5 1795
11' 13-BIANCOTTI Alessandro TO 1N 3.0 10.0 1873
12' 22-DAMELE Stefano SV 1N 3.0 7.5 1654
13' 12-RIVARA Massimo GE CM 2.5 13.5 1878
14' 24-TALLARICO Pierfrancesco TO 2N 2.5 13.0 1620
15' 6-GIOSEFFI Massimiliano SV CM 2.5 12.5 2035
16' 14-PEDEMONTE Claudio GE CM 2.5 10.0 1865
17' 26-TRACY Marvin LU 3N 2.5 9.5 1494
18' 16-PUGLIESE Giuseppe GE 1N 2.5 7.5 1817
19' 8-MAIORI Nicola GE CM 2.0 12.5 1991
20' 28-SPIRITO Luca SV 2N 1.5 12.5 1466
21' 9-GARDINI Enrico GE 1N 1.5 11.0 1916
22' 25-FABBRICINI Dante GE 2N 1.5 10.5 1.5 1562
23' 18-CASALE Anania PV 2N 1.5 10.5 0.5 1739
24' 27-PIAGGIO Fabrizio GE 3N 1.5 10.0 1467
25' 23-PICASSO Filippo GE 2N 1.5 9.5 1.5 1651
26' 19-PESCE Leandro SV 2N 1.5 9.5 0.5 1733
27' 11-DIENA Giovanni GE CM 1.5 8.5 1899
28' 29-CHRISTEN Peter Walter IM 2N 0.5 8.5 1430
29' 20-CAVAZZI Enrico GE 2N 0.0 5.5 1701
RISULTATI TURNO 1
14 PEDEMONTE Claudio 1 BRUN Dario 0-1
2 MANFREDI Vincenzo 15 ARANITI Michelangelo 1-0
17 NIKOLAJEVICH Tihiomir 3 RODRIGUEZ Alan 0-1
4 ADRIANI Vieri 18 CASALE Anania 1-0
19 PESCE Leandro 5 PESCE Gabriele 0-1
6 GIOSEFFI Massimiliano 20 CAVAZZI Enrico 1-0
21 MENICHINI Massimo 7 CAPUTI Giuliano 1-0
8 MAIORI Nicola 22 DAMELE Stefano 1-0
23 PICASSO Filippo 9 GARDINI Enrico 0-1
10 MENDIONDO Yosvany 24 TALLARICO Pierfrancesco 1-0
25 FABBRICINI Dante 11 DIENA Giovanni X
12 RIVARA Massimo 26 TRACY Marvin 1-0
27 PIAGGIO Fabrizio 13 BIANCOTTI Alessandro 1-0
32 bye 28 SPIRITO Luca 0-1
RISULTATI TURNO 2
1 BRUN Dario 8 MAIORI Nicola 1-0
9 GARDINI Enrico 2 MANFREDI Vincenzo 0-1
3 RODRIGUEZ Alan 10 MENDIONDO Yosvany 1-0
28 SPIRITO Luca 4 ADRIANI Vieri 0-1
5 PESCE Gabriele 12 RIVARA Massimo 1-0
21 MENICHINI Massimo 6 GIOSEFFI Massimiliano 0-1
11 DIENA Giovanni 27 PIAGGIO Fabrizio 1-0
7 CAPUTI Giuliano 25 FABBRICINI Dante 1-0
16 PUGLIESE Giuseppe 13 BIANCOTTI Alessandro 0-1
24 TALLARICO Pierfrancesco 14 PEDEMONTE Claudio 1-0
20 CAVAZZI Enrico 15 ARANITI Michelangelo 0-1
29 CHRISTEN Peter Walter 17 NIKOLAJEVICH Tihiomir 0-1
18 CASALE Anania 23 PICASSO Filippo 0-1
22 DAMELE Stefano 19 PESCE Leandro 1-0
30 bye 26 TRACY Marvin 0-1
RISULTATI TURNO 3
4 ADRIANI Vieri 1 BRUN Dario 1-0
2 MANFREDI Vincenzo 5 PESCE Gabriele X
6 GIOSEFFI Massimiliano 3 RODRIGUEZ Alan 0-1
8 MAIORI Nicola 11 DIENA Giovanni 1-0
23 PICASSO Filippo 7 CAPUTI Giuliano 0-1
26 TRACY Marvin 9 GARDINI Enrico 1-0
10 MENDIONDO Yosvany 21 MENICHINI Massimo 1-0
12 RIVARA Massimo 22 DAMELE Stefano 1-0
13 BIANCOTTI Alessandro 24 TALLARICO Pierfrancesco X
15 ARANITI Michelangelo 28 SPIRITO Luca 1-0
17 NIKOLAJEVICH Tihiomir 27 PIAGGIO Fabrizio 1-0
25 FABBRICINI Dante 16 PUGLIESE Giuseppe X
14 PEDEMONTE Claudio 29 CHRISTEN Peter Walter 1-0
19 PESCE Leandro 18 CASALE Anania X
RISULTATI TURNO 4
3 RODRIGUEZ Alan 4 ADRIANI Vieri 0-1
1 BRUN Dario 2 MANFREDI Vincenzo X
5 PESCE Gabriele 6 GIOSEFFI Massimiliano 1-0
7 CAPUTI Giuliano 12 RIVARA Massimo X
15 ARANITI Michelangelo 8 MAIORI Nicola 1-0
17 NIKOLAJEVICH Tihiomir 10 MENDIONDO Yosvany 0-1
13 BIANCOTTI Alessandro 26 TRACY Marvin 1-0
11 DIENA Giovanni 24 TALLARICO Pierfrancesco 0-1
9 GARDINI Enrico 25 FABBRICINI Dante X
27 PIAGGIO Fabrizio 14 PEDEMONTE Claudio 0-1
28 SPIRITO Luca 21 MENICHINI Massimo 0-1
22 DAMELE Stefano 23 PICASSO Filippo 1-0
18 CASALE Anania 16 PUGLIESE Giuseppe 0-1
29 CHRISTEN Peter Walter 19 PESCE Leandro X
RISULTATI TURNO 5
4 ADRIANI Vieri 5 PESCE Gabriele 1-0
2 MANFREDI Vincenzo 3 RODRIGUEZ Alan 1-0
10 MENDIONDO Yosvany 15 ARANITI Michelangelo 1-0
12 RIVARA Massimo 1 BRUN Dario 0-1
24 TALLARICO Pierfrancesco 7 CAPUTI Giuliano 0-1
6 GIOSEFFI Massimiliano 13 BIANCOTTI Alessandro X
8 MAIORI Nicola 17 NIKOLAJEVICH Tihiomir 0-1
26 TRACY Marvin 14 PEDEMONTE Claudio X
21 MENICHINI Massimo 9 GARDINI Enrico 1-0
25 FABBRICINI Dante 22 DAMELE Stefano 0-1
16 PUGLIESE Giuseppe 11 DIENA Giovanni 1-0
19 PESCE Leandro 27 PIAGGIO Fabrizio X
23 PICASSO Filippo 28 SPIRITO Luca X
29 CHRISTEN Peter Walter 18 CASALE Anania 0-1
MANFREDI PER TUTTE LE STAGIONI
Dopo la vittoria nell'Open Autunno, Manfredi fa il bis e si aggiudica anche l'Open Inverno. Poi ci ha provato anche con l'Open Primavera, dove è giunto secondo, ma non si può avere tutto nella vita...
Più o meno secondo le previsioni il sesto e ultimo turno dell'Open Inverno, giocato
mercoledì 12 marzo. A Vincenzo in prima scacchiera è sufficiente la patta con Fazzuoli
per conservare il comando della classifica e vincere il torneo con 5,5 punti su 6,
unico giocatore imbattuto.
Dario Brun è secondo a 5 punti, poi segue un terzetto a 4 punti composto da Marcello
Astengo, Alan Rodriguez e Moreno Fazzuoli. Quest'ultimo e il cubano Mendiondo (giunto
sesto) realizzano una buona tranche di Elo Fide di sei partite.
RISULTATI TURNO 6 2 MANFREDI Vincenzo 15 FAZZUOLI Moreno X 8 MENDIONDO Yosvany 1 BRUN Dario 0-1 3 RODRIGUEZ Alan 12 VIRGILIO Gianluca 1-0 4 ASTENGO Marcello 6 MORTOLA Alberto 1-0 10 RIVARA Massimo 5 CAROSSO Andrea 0-0 11 CARIDI Nicolò 7 GARDINI Enrico X 14 PUGLIESE Giuseppe 13 PAGANETTO Ivano X 16 BAGGIANI Fabio 9 DEL NOCE Roberto 1-0 CLASSIFICA FINALE nome ctg. punti buh. ps id nv cc ----------------------------------------------------------------- 1' 2-MANFREDI Vincenzo GE CM 5.5 19.5 2129 2' 1-BRUN Dario GE -M 5.0 19.0 2231 3' 4-ASTENGO Marcello GE CM 4.0 20.0 2039 4' 3-RODRIGUEZ Alan GE CM 4.0 19.0 2105 5' 15-FAZZUOLI Moreno GE 1N 4.0 16.5 1802 6' 8-MENDIONDO Yosvany CUB1N 3.0 16.5 1900 7' 12-VIRGILIO Gianluca GE 1N 3.0 15.5 1841 8' 6-MORTOLA Alberto GE 1N 2.5 19.0 1940 9' 5-CAROSSO Andrea AT CM 2.5 16.0 2026 10' 7-GARDINI Enrico GE 1N 2.5 12.0 1916 11' 11-CARIDI Nicolò GE 1N 2.0 13.5 1847 12' 14-PUGLIESE Giuseppe GE 1N 2.0 12.5 1817 13' 16-BAGGIANI Fabio GE 1N 2.0 10.5 1756 14' 10-RIVARA Massimo GE CM 1.5 15.5 1878 15' 13-PAGANETTO Ivano GE 1N 1.5 12.0 1829 16' 9-DEL NOCE Roberto GE 1N 1.0 13.5 1887
Al martedì sera continuano al
Circolo le lezioni di Raffaele Di Paolo.
Qui lo vediamo nella squadra del CSKB Torveca Caffè Vigevano,
vincitrice del girone A1/1 del CIS
GRAND PRIX: STOPPA SUPERA MOLLERO E GUIDO IN VOLATA
Un'altra bella gara ha caratterizzato la semilampo mensile al Circolo Centurini, disputata sabato 23 febbraio. Tre giocatori sono giunti appaiati sulla dirittura d'arrivo dopo i previsti sette turni di gioco: Omar Stoppa, Michele Mollero e Flavio Guido. Il primo posto per spareggio tecnico è andato al bravo maestro imperiese. In quarta posizione, a un punto di distanza, il cubano Mendiondo, che gioca velocissimo. Fra i giocatori a quattro punti, insieme a Emanuelli, Berni, Gardini e Rivara si distingue un irriducibile Giuseppe Guido.
- FEBBRAIO - | |||
Pos. | Giocatore | Cat. | Punt. |
1 | STOPPA Omar |
CM | 6 |
2 | MOLLERO Michele |
CM | 6 |
3 | GUIDO Flavio |
MF | 6 |
4 | MENDIONDO Yosvany |
NC | 5 |
5 | EMANUELLI Renato |
M | 4 |
6 | BERNI Mauro |
CM | 4 |
7 | GARDINI Enrico |
1N | 4 |
8 | RIVARA Massimo |
CM | 4 |
9 | GUIDO Giuseppe |
1N | 4 |
10 | BRUN Dario |
M | 3,5 |
11 | FAGGIANI Marco |
1N | 3,5 (su 6) |
12 | MAIORI Nicola |
CM | 3,5 |
13 | SABBA Giorgio |
1N | 3,5 |
14 | VALENTINI Angelo |
1N | 3 |
15 | BADANO Giancarlo |
2N | 3 |
16 | SESDIC Sabrija |
NC | 3 |
17 | CAPUTI Giuliano |
CM | 3 |
18 | PICASSO Filippo |
2N | 2,5 |
19 | BADINO Luciano |
NC | 2,5 |
20 | MONDÌ Domenico |
NC | 2 |
21 | SARACINO Gianfranco |
NC | 1 (su 6) |
22 | MORANDO Silvio |
NC | 0,5 |
SESTRI PONENTE: PASQUA FELICE PER MOLINARI, BERNI E CELLI ALLO SPRINT
Sabato 15 marzo tradizionale semilampo pasquale al
circolo Merlino di Sestri Ponente, in via Galliano.
La gara, con il consueto corollario di premi gastronomici, è stata vinta da Mario
Molinari seguito da Mauro Berni e Ugo Celli, tutti e tre con 5 punti
su 6 partite.
Quarto Angelo Lo Nigro, di Arenzano, a pari merito con Bruno Vello a 4,5 punti. Segue
il gruppo a quattro punti, composto da Giancarlo Falcone, Ivano Paganetto, Santo
Cogliandro, Pierluigi Olivetti, Antonello Cesarini, Del Ponte e Macco. Poi Corrado
Durante solitario a 3,5.
Fra gli junior si è distinto Danilo Mirata al 21° posto.
“Spegnete i cellulari!”
È ciò che l'arbitro ricorda ai giocatori all'inizio di ogni torneo. Nel CIS,
quando l'arbitro non c'è, sono i giocatori a doversi ricordare di spegnere i
telefonini. Dimenticarsene può costare caro. Ecco in proposito una decisione
del Direttore Nazionale CIS Luigi Troso del 6 marzo 2008.
Per la pubblicazione sul bollettino “CIS: giocare informati” abbiamo
omesso di indicare la serie nonché i nomi delle squadre e delle persone coinvolte.
"Nel modulo di fine incontro pervenuto in data 2 marzo 2008, relativo all'incontro XXX tra le squadre X e Y si dichiara che:
Alla sedicesima mossa della partita A-B è squillato nella sala del circolo
(sala di gioco unica) nella zona dove si trovavano i cappotti, il cellulare del
giocatore A della squadra X, che si è alzato e lo ha disattivato dinanzi agli
occhi del capitano della squadra Y. A questo punto il capitano della squadra Y
ha preteso la vittoria a tavolino, per lo squillo del cellulare.
Conseguentemente ha disposto che il giocatore B non muovesse. Entrambi i giocatori
hanno scritto 1-0 sul formulario, ma non hanno firmato il formulario stesso.
L'orologio è andato avanti fino all'esaurimento del tempo del giocatore B. Al
momento della richiesta di partita vinta da parte del Capitano della squadra Y il
capitano della squadra X non ha concordato sulla perdita della partita, perché
riteneva che il fatto accaduto fosse irrilevante, sia perché il cellulare era
nel cappotto nell'unica sala adibita al gioco a circa 9/10 metri di distanza
dai giocatori, sia perché il giocatore si è lealmente autosegnalato, sia per lo
spirito sportivo che dovrebbe animare la manifestazione. I capitani chiedono
che venga deciso l'esito della partita A-B e conseguentemente l'esito finale
dell'incontro.
In base a quanto previsto dal Regolamento Internazionale degli Scacchi,
articolo 12.2 comma b: “È severamente vietato portare telefoni
cellulari o altri mezzi elettronici di comunicazione, non autorizzati dall'arbitro,
nell'area riservata al torneo. Se il telefono di un giocatore suona in tale area
durante il gioco, tale giocatore perde la partita. Il punteggio del suo
avversario sarà deciso dall'arbitro”. Il giocatore A non ha evitato
di recare con sé il telefono cellulare, non ha chiesto l'autorizzazione ai due
capitani e non ha disattivato la suoneria. Tali mancanze sono emerse nel momento
in cui l'apparecchio ha cominciato a suonare, sebbene allocato nell'area
guardaroba.
In virtù dello stesso regolamento, in base all'articolo 12.5:
“[...] Per area del torneo si intende l'area di gioco,
i servizi igienici, l'area per il ristoro, le aree predisposte per i fumatori e
altri spazi definiti dall'arbitro”; è lecito considerare l'area guardaroba una
porzione di spazio, tra l'altro neanche delimitata autonomamente, interna
all'area torneo. La decisione non può essere influenzata dalla gravità o meno
del fastidio, né dal posto in cui l'apparecchio si trovava né dal comportamento,
sicuramente leale, del giocatore A, ma dalla interpretazione quanto più
rigorosa delle norme: ciò che è indiscutibile è lo squillo del telefono e la
sua presenza in sala da gioco.
Pertanto sia assegnata la sconfitta al giocatore A e assegnato un punto al
giocatore B."
http://www.federscacchi.it/doc_vari/CIS_2008_2_giocare_informati.pdf
PARTITE IN CONSULTAZIONE ON LINE: LA PARTITA CON LA MILANESE
Venerdì 29 febbraio si è svolta la partita a scacchi on line in consultazione
tra il Centurini e la Scacchistica Milanese. La partita è stata vinta dai lombardi.
Nella sede di Villa Piaggio, davanti alla postazione internet, nella squadra del
circolo c'erano Flavio Guido, Dario Brun, Renato Emanuelli, Josvany Mendiondo,
Giuliano Caputi. C'erano anche il web master Gardini e Picasso.
I nostri non hanno giocato al meglio delle loro possibilità, tuttavia la serata,
che come sempre era aperta a tutti i soci, è stata piacevole, come è nello spirito
di queste gare, che aiutano a rinsaldare l'amicizia tra circoli oltre che divertire
i partecipanti impegnati nell'analisi collettiva.
UNA CRONACA D'ALTRI TEMPI
“L'Alfiere di Re” è una rivista, dapprima quindicinale, poi mensile,
edita a Palermo tra il marzo 1921 e il giugno 1926.
Un numero di essa, il 19 del 20 dicembre 1921, di “proprietà del Circolo
Scacchistico Genovese”, come risulta da una sorta di biglietto stampigliato
e incollato sulla prima di copertina, è giunto, attraverso gli imprevedibili
percorsi del caso, nelle mie mani.
A pag. 230 compare una cronaca, scritta quasi sicuramente dal
milanese Mildawy, sul match Genova-Milano del 27 novembre. Il pezzo assume
inevitabilmente ai nostri occhi un gustoso sapore d'epoca. Due pagine prima è
riportata una partita del match, la Cuocolo-Solari A.
Sempre a pag. 230, la redazione proclama il genovese Attilio Luiselli
vincitore di una “gara di solerzia”, per avere regolarmente inviato
le notizie sull'attività del benemerito Circolo Centurini, celandosi, ma non troppo
evidentemente, sotto lo pseudonimo di Gregariotto.
Mauro Berni
Leggiamo dall'Alfiere di Re (n. 19 del 20/12/1921):
Col presente numero chiudiamo la gara di
solerzia indetta per il 1921 fra i nostri Corrispondenti.
Nel ringraziare tutti dell'assiduità
dimostrataci informandoci periodicamente dell'attività del rispettivo Circolo,
sentiamo di dovere un plauso speciale al sig. rag. Attilio Luiselli (ormai
tutti sanno chi si nasconde sotto lo pseudonimo di Gregariotto!) che di questa
assiduità ha raggiunto il record, non facendoci mancare in nessuna quindicina
le notizie relative al benemerito Circolo Centurini di Genova.
A lui quindi assegniamo il premio promesso,
conferendogli una piccola medaglia d'argento espressamente coniata e che lo
preghiamo d'accettare in segno della nostra amicizia e riconoscenza.
La redazione.
IL MATCH MILANO-GENOVA
La vittoria dei milanesi
Il 27
novembre ebbe luogo a Genova il retour match fra la squadra Milanese e quella
Genovese. La gara si svolse nella gran sala del Circolo Letture e Conversazioni
Scientifiche, in piazza Fontane Marose, messa a disposizione dei giocatori
della Direzione del Circolo. Erano presenti, dei milanesi, oltre ai componenti
della squadra: il Presidente, ing. Luigi Padulli e il prof. Rag. Giuseppe
Orlandi, il Segretario della Federazione, che i Genovesi avevano, con tratto di
squisita cavalleria, nominato Direttore della gara. Da Viareggio era venuto
appositamente il sig. Alberto Batori, Direttore dell'Italia Scacchistica.
Il Presidente della sezione scacchistica del Circolo Letture e Conversazioni
Scientifiche, ing. Olivari, in nome della sua società e del Presidente del
Circolo Centurini, diede con alata parola il benvenuto agli ospiti Milanesi,
mettendo in giusto rilievo l'importanza della manifestazione. Il prof. Orlandi
ringraziò brevemente, data la ristrettezza del tempo, procedette quindi
all'appello dei giocatori, che presero posto ai rispettivi tavolini. Il via
venne dato alle 14,30, ed il gioco si iniziò in raccolto silenzio, rotto solo
dal ticchettio dei dodici orologi e dal cauto muovere dei pezzi.
Alle 16,15 viene segnalato l'esito della prima partita terminata: Morelli ha battuto
Bergonzini. Dopo un quarto d'ora, la vittoria di De Jaslenski contro De
Barbieri. La giornata volge male per i Genovesi. “L'uno dopo l'altro i messi di
sventura” si affollano alla tribuna presidenziale, dove Orlandi registra
impassibile i risultati e fa firmare il foglio di controllo. Le ultime partite,
Dolci-Schenardi, De Roberto-Viganò, De Mattia-Solari, disputate accanitamente
raccolgono intorno ai giocatori una fitta schiera di spettatori.
Notiamo fra questi, ossequiato con viva compiacenza, il Sindaco di Genova. Alle 18,
il prof. Orlandi annuncia finalmente che anche l'ultima partita è terminata e
proclama il risultato finale: Milano 9 - Genova 3.
Come si ricorderà il risultato dell'incontro di Milano era stato il seguente:
Milano 5 - Genova 7.
Sicché abbiamo il totale: Milano 14 - Genova 10.
La vittoria è quindi dei Milanesi con 14 punti contro 10.
L'annuncio viene salutato da vivi applausi e da grida di: Viva Milano! Viva Genova!
Vincitori e vinti passano quindi nella vicina sala, dove era stato preparato
uno scelto e abbondante buffet. Allo spumante parlarono ancora,
applauditissimi, l'ing. Olivari e l'ing. Padulli, il quale ringraziò i
cavallereschi avversari della simpatica accoglienza. Entrambi gli oratori
convennero nell'augurio che simili incontri, che tanto servono ad affiatare i
giocatori dei diversi centri scacchistici, abbiano a ripetersi con crescente
frequenza, a maggior lustro e incremento della causa di Cassa in Italia.
La riunione, improntata alla più schietta cordialità, si sciolse poco dopo,
dovendo i Milanesi ripartire con la corsa delle 20,10.
La squadra genovese era composta da: Dolci, Bergonzini, De Barbieri, Luiselli, Lagasi, Vacca, Mari, De Roberto, Selvaggi, Solari A., Merlini, Solari E. (ndr).
Una cronaca di “Gregariotto” su L'Alfiere di Re
I Centurini “Minori” sono indignati contro i “maggiorenni”
(giocatori di prima categoria) che si sono lasciati battere così ...mente dai
Milanesi, nel secondo incontro del Match Milano-Genova!
In una specie di conciliabolo segreto hanno approvato, dopo matura discussione,
un ordine del giorno così concepito: “I sottoscritti, ingiustamente classificati
nella categorie Schiappe e Batoste deliberano di troncare ogni
rapporto con i “pezzi grossi”. E ciò finché i detti pezzi non si
saranno riabilitati con una rivincita, che lavi l'onta subita”.
Hanno poscia deciso di indire, tra di loro, un torneo per fare vedere come si deve
giocare, quando si fa sul serio!
Siamo certi che la gara riuscirà interessante, sebbene qualche maligno abbia già
insinuato che... ne vedremo di tutti i colori.
Le partite con Ravenna da due sono diventate tre! Come si vede, anche gli scacchi
sono in aumento: nientemeno che del 50 per cento. E poi si ha il coraggio di parlare
di ondata di ribasso!
Al Torneo esordienti del 1° marzo, disputato al Circolo Merlino di
Sestri Ponente partecipazione di 19 concorrenti, di cui 11 giovanissimi.
I "senior" l'hanno fatta da padroni: al 1° posto si è classificato il
cubano Yosvany Mediondo (Centurini) con 6 punti
su 6 partite, in quello che è stato il suo primo e probabilmente ultimo torneo da
esordiente (in attesa dell'uscita del rating Fide); seguono Marco Moretti, il
bosniaco Sesdic e Giampaolo Camera con punti 4,5.
Il primo giocatore della categoria junior, nonché quinto assoluto nel torneo,
è stato Federico Tagliamacco, quindicenne in
forza anche lui al Circolo Centurini.
“Lo scacchista di Roma” è una rivista pubblicata fra
il gennaio 1934 e il giugno 1935, diretta da Antonio Leone, noto giocatore dell'Urbe,
come si diceva all'epoca, vincitore del torneo minore di Milano 1931, alla pari
con Campolongo e Ferrantes.
Recentemente sono entrato in possesso dei numeri che vanno dal gennaio al maggio
1935; su alcuni dettagli del reperimento di questo e altro materiale ritornerò,
se il redattore lo riterrà opportuno.
Se il confronto con la consolidata “Italia Scacchistica” di
Rosselli può apparire ingeneroso, la rivista romana appare però contraddistinta da
una positiva vivacità. Meno varia nei contenuti della consorella fiorentina, affronta
con articoli di un certo respiro temi e problemi dello scacchismo del tempo,
avvalendosi della collaborazione, fra gli altri, di Sacconi e Nestler, oltre
all'anziano maestro Guglielmetti.
Segnalo ad esempio ampi servizi sui tornei di Hastings e Mosca, un'interessante
sintesi sul 1924 e un articolo del direttore Leone sui tempi di riflessione nei
tornei locali.
Contrariamente all'“Italia Scacchistica” che pubblica quasi
esclusivamente partite commentate, “Lo scacchista di Roma” ne
riporta molte senza note, eccedendo però, a mio parere, in miniature e partite da
esibizioni o simultanee. Questo permette, ad esempio, di arricchire il resoconto del
6° campionato italiano con tre partite commentate, due delle quali dal vincitore del
torneo Sacconi, e tredici di cui è riportato solo il testo.
È ampia, come d'uso sulle riviste d'epoca, la sezione dedicata alla problemistica,
curata da Martone e Castellari. Non ho invece trovato, nei numeri in mio possesso,
articoli teorici o di erudizione scacchistica. Vi sono alcune notizie locali,
ma da questo punto di vista è assai più interessante la consultazione
dell'“Italia Scacchistica”, che pubblica mensilmente i
comunicati ufficiali dell'ASI.
Nei numeri da me letti traspare il timore per le sorti future della rivista, a
causa dell'insoddisfacente andamento della campagna abbonamenti, nonostante il prezzo
propaganda di lire 12 annue. Per avere un termine di paragone, segnalo che
l'abbonamento all'“Italia Scacchistica” del 1935 è di lire 30, poi
ridotte a lire 20 nel 1936, contestualmente a una lieve riduzione del numero delle
pagine, ma anche dei caratteri di stampa, per cui la “quantità” dei
contenuti rimane grosso modo la stessa.
Sul numero di gennaio 1935 ho trovato una partita cui ho già fatto riferimento
nelle mie integrazioni. Si tratta della Vanni-Calà, giocata a Chiavari nel settembre
1934, in un incontro Dopolavoro Ansaldo Genova-La Spezia e vinta dal maestro
siculo-romano, occasionalmente in forza alla squadra spezzina, con una bella
combinazione. Le note, non firmate, sono da attribuire al direttore Leone.
FRANCESCO MORTOLA CAMPIONE PROVINCIALE UNDER 16
L'AD Scacchi Ruta attraverso il Responsabile Giovanile Cesare Valentini
e il Segretario Piero Neuhold ha organizzato domenica 24 febbraio, presso la Sala
Polivalente Franco Lavoratori di Recco, il 21° Campionato Provinciale U16.
13 erano i ragazzi partecipanti, tra questi i due giocatori favoriti, Mortola e
Murchio, rispettavano il pronostico. Infatti, salvo il pareggio nell'incontro diretto,
vincevano le altre quattro partite e pertanto il titolo di Campione Provinciale
U16 veniva assegnato a Francesco Mortola in base allo spareggio tecnico. Sono stati
assegnati anche altri 5 titoli: U12 M Alessandro Dragoni, U12 F Nicole Bozzo, U10
M Mattia Garbarino, U10 F Denise Bozzo, U8 M Davide Valentini.
Per i giovani che cercano di ottenere l'ammissione al Campionato Italiano di Merano del prossimo luglio ricordiamo che il 20 aprile, a Sestri Ponente, avranno una seconda possibilità partecipando al Campionato Regionale. La manifestazione si è svolta in una piacevole atmosfera creata dall'entusiasmo giovanile che ha ampiamente compensato gli organizzatori dell'unica nota negativa: il ridotto numero dei partecipanti.
21° CP GENOVA U16 25-02-08 - TURNI 5 CLASSIFICA FINALE - OPEN INTEGRALE nome ctg. punti buh. ps id nv cc Elo ------------------------------------------------------------------ 1' 1-MORTOLA Francesco 93 GENC 4.5 14.0 1485 2' 11-MURCHIO Alessandro 93 GENC 4.5 12.5 1425 3' 4-DRAGONI Alessandro 97 GENC 3.5 11.0 1440 4' 13-TAGLIAMACCO Federico 92 GENC 3.5 10.5 1311 5' 6-HOXHA Diego 97 GENC 3.0 11.5 1440 6' 3-BOZZO Nicole f 97 GENC 3.0 8.5 1440 7' 9-MIRATA Danilo 96 GENC 2.5 15.5 1440 8' 10-SAVERINO Manuel 96 GENC 2.5 13.5 1440 9' 7-LAZZONI Davide 97 GENC 2.0 13.0 1440 10' 5-GARBARINO Mattia 99 GENC 2.0 11.5 1440 11' 12-VALENTINI Davide 00 GENC 2.0 10.5 1395 12' 8-MAIOLO Andrea 99 GENC 1.0 13.0 1440 13' 2-BOZZO Denise f 99 GENC 1.0 8.5 1440
Dopo anni di studi
e di confronti, ora l'attribuzione
di quei pezzi sul manoscritto sembra sicura
Risolto il giallo dei disegni
gli scacchi sono di Leonardo
(dal nostro inviato MICHELE SMARGIASSI)
GORIZIA - Sei pezzi di genio. Del nostro più grande genio. Leggeri come ombrellini, esili come alberi sullo sfondo di un dipinto rinascimentale. Re, regina, torre, cavallo, alfiere e perfino l'umile pedone, eleganti, aerodinamici, marziani, mai visti su un tavolo da gioco. Un anno fa fecero rimanere di stucco gli scacchisti che trepidanti d'emozione li videro dipinti sulle pagine del De Ludo Schacorum overo Schifanoia, trattato rinascimentale sul gioco più famoso del mondo, che si credeva perduto e che invece era riaffiorato per caso, dopo mezzo millennio, tra gli scaffali di una biblioteca aristocratica di Gorizia. Quei disegni tradivano un'idea sicura d'artista. Non potevano essere usciti dalla mano dell'autore, frate Luca Bartolomeo Pacioli da Borgo San Sepolcro, matematico rinascimentale, intelligenza sopraffina, ma quanto a doti artistiche, a parere dei contemporanei, ahimé assai poco dotato.
Chi è allora il designer strepitoso e misterioso a cui si deve uno dei più armoniosi set di scacchi della storia? "Leonardo da Vinci: non c'è punto interrogativo nelle conclusioni di Franco Rocco, settantenne architetto e scultore milanese. Dopo un anno di confronti stilistici, riscontri cronologici, ricerca di fonti e comparazioni d'immagini, la sua perizia per la Fondazione Coronini Cronberg di Gorizia, proprietaria del manoscritto, è decisa.
Attribuire a Leonardo ogni mistero irrisolto, dalla creazione della Sindone alle trame misteriosofiche di Dan Brown, è moda corrente e forse conveniente. Ma l'architetto Rocco è disposto a fronteggiare le prevedibili contestazioni, e così pure la Fondazione. La scoperta sarà sottoposta al vaglio accademico: "Abbiamo invitato Carlo Pedretti, il maggior esperto vivente di Leonardo, a darci un parere: s'è detto interessato, riferisce senza sbilanciarsi la direttrice Serenella Ferrari Benedetti, "ma le prove che già abbiamo sono convincenti".
La Coronini è una onlus che dal '90 amministra l'eredità della nobile famiglia omonima: villa, giardino botanico, galleria d'arte, archivio e la biblioteca dove, alla fine del 2006, quasi per caso, il bibliofilo Duilio Contin riconobbe nell'anonimo manoscritto la bibbia perduta della scacchistica rinascimentale. Ora si pensa a un convegno, per giugno, con torneo scacchistico, da giocarsi ovviamente con "gli scacchi di Leonardo".
Ma lo sono davvero? La prova schiacciante non c'è. È una paternità attribuita. "Ma se eliminiamo le opere attribuite, cosa resta nei musei?", non deflette Rocco.
Attribuzione indiziaria. "Si ma guardi che indizi". La Fondazione si era rivolta a lui perché autore di una serie di scacchi firmati molto famosi nell'ambiente. Gli chiesero di ricavare un set di pezzi dai disegnini curiosi che affollano le minute pagine del libretto. Lui è andato fino in fondo. Partendo da un fatto accertato: Pacioli e Leonardo erano amici. Di più: collaboratori.
Verso il 1497, mentre entrambi soggiornavano a Milano alla corte di Ludovico il Moro, il frate matematico e il genio poliedrico realizzarono assieme, il primo il testo il secondo le incisioni, un'opera celebre, il De Divina Proportione. Due anni dopo, conquistata Milano dai francesi, eccoli rifugiarsi, sempre assieme, a Mantova, dai Gonzaga, sotto le protettive gonne di Isabella d'Este. Grande appassionata di scacchi, la marchesa, modesta giocatrice però ricchissima, quindi in grado di scritturare i migliori giocatori dell'epoca e mobilitare i teorici come Pacioli, al quale chiese di dedicarle un trattatello.
Pacioli di scacchi se ne intendeva. Il suo De Ludo in realtà non è un manuale, ma, oggi si direbbe, una raccolta di "problemi": finali di partita da risolvere con lo scacco matto in un certo numero di mosse. Ogni problema, uno schemino. Centoquaranta scacchiere, oltre millequattrocento pezzi, rossi e neri. Da secoli le figure dei problemi erano indicate con semplici lettere dell'alfabeto. Quelli invece erano profili di pezzi veri. E mai visti prima. Stranissimi. Elegantissimi. Da dove venivano mai?
Qui cominciano le deduzioni. Leonardo era un giocatore di scacchi. Neanche lui pare fosse un fenomeno, però di sicuro conosceva le regole, sennò non avrebbe pensato come soluzione di un suo rebus (nel foglio 12692 di Windsor) l'espressione "io arrocco", mossa centrale del gioco. "Poteva il Pacioli, inabile al disegno, non chiedere un aiuto all'amico, collaboratore, artista e scacchista con cui ogni giorno passava lunghe ore di probabile noia di corte?". Naturalmente non poteva pretendere che Leonardo tracciasse personalmente le centinaia di figurine necessarie. Forse qualcuna sì, "in effetti alcune sembrano di mano più esperta", ma solo come modello per l'amanuense incaricato del lavoro.
"E Leonardo quell'aiuto lo diede da par suo". Rocco ha misurato una per una le figurine, depurando dalle imprecisioni manuali una sorta di tipo standard per ciascuna delle sei figure. Poi ha cominciato a misurarle. Ovunque ha trovato la proporzione aurea, passione e religione di Leonardo: nel rapporto fra i dischi e le aste, fra la "testa" del pedone e il suo "corpo", tra l'altezza e la base. Poi ha sfogliato le anastatiche dei manoscritti leonardeschi, e ha trovato alcune possibili forme ispiratrici: per esempio le "fontane di Erone" dai fogli 293r-b e 212r del Codice Atlantico, molto simili al profilo della regina. Più in generale "si nota la suggestione dei grotteschi romani appena scoperti nella Domus Aurea, che Leonardo probabilmente conosceva".
Pezzi troppo "pensati" insomma, per essere improvvisati. "Probabilmente Leonardo ne possedeva una serie vera e propria, forse fabbricata per uso personale. Pacioli può averli usati per mostrare ai disegnatori gli schemi da trascrivere". Obiezione: quei pezzi così fini e delicati, i rozzi torni quattrocenteschi non avrebbero potuto lavorarli senza spaccare il legno. Contro-obiezione: "Leonardo poteva averli fabbricati con quella mistura plasmabile che descrive in un foglio del 1510", un amalgama di argilla cera e ingredienti misteriosi con cui, scrive il genio di Vinci, si possono fare "manichi di coltelli, portapenne, " e appunto "scacchieri". Ancora un indizio. Tutti insieme fanno una prova?
Forse la prova logica più convincente sta nel carattere del genio di Vinci: troppo eclettico e vanitoso per sottrarsi alla tentazione di misurarsi anche con il design ludico, avendone l'occasione. Del resto, non c'è stato artista appassionato di scacchi che non abbia tentato almeno una volta di disegnare la propria "armata" ideale. Lo hanno fatto Man Ray, Duchamp, Dalì, recentemente Baj e Cattelan. È anche vero che nessuno di quegli estroversi battaglioncini di pedine ha avuto altra fortuna che quella collezionistica.
Dall'Ottocento sulle scacchiere di tutto il mondo si gioca di preferenza (e di rigore nei tornei ufficiali) con gli scacchi Staunton, semplici, severi, facilmente identificabili, resistenti a ogni perfezionamento (il campione Kasparov era sicuro di avere disegnato "gli scacchi migliori della storia", ma non riuscì a farli adottare). "Gli scacchisti amano gli scacchi d'autore, ma quando giocano devono concentrarsi sulla strategia, senza distrazioni": così Adolivio Capece, direttore della centenaria rivista L'Italia Scacchistica, spiega il conservatorismo estetico della categoria.
Anche lui però, quando curò la (costosissima) ristampa anastatica del De Ludo, rimase affascinato da quei pezzi leggeri come sogni. "I pezzi in uso all'epoca erano tozzi e squadrati, oppure erano lavori di gioielleria solo da sfoggiare". Ma lei ci giocherebbe, maestro Capece, con questi scacchi, chiunque ne sia l'autore? Esita: "Con gli amici, sì. In torneo, no. Gli scacchi di oggi sono sport, gara contro il tempo, tensione. Questi pezzi sembrano fatti per un'altra idea di scacchi: un gioco sereno, senza fretta, senza agonismo". Scacchi cortigiani, scacchi della leggerezza, della lentezza: slow-chess. Peccato per quei cinque secoli perduti nella polvere di una biblioteca. Forse gli scacchi di Leonardo erano fatti per un'altra epoca: ma l'hanno saltata a piè pari.
(25 febbraio 2008)
Kasparov a "Che tempo che fa" (tv rai 3)
Dal sito http://www.scacchierando.net/dblog/ di Stefano Bellicampi
L'ex Campione del Mondo di scacchi Garry Kasparov è stato intervistato
pochi minuti fa da Fabio Fazio su Rai 3 nella trasmissione in prima serata "Che
tempo che fa", sfruttando l'occasione anche per presentare il suo nuovo libro
che mette in evidenza i legami fra la vita e gli scacchi, edito dalla Mondadori.
Ecco i passaggi dell'intervista:
In che modo la vita imita gli scacchi?
Parlo della mia esperienza nel processo decisionale. Se fate qualche attività
professionistica ogni decisione va valutata così come si fa negli scacchi. Quindi le
capacità necessarie sono simili.
Lei ha detto che gli scacchi sono lo sport più violento che esista, per quale
motivo?
Per violenza si intende non solo l'impatto fisico, ma anche quello psicologico. Se
siete all'apice di una determinata attività la sconfitta può rappresentare un colpo
tremendo. Negli scacchi la psicologia ha un peso maggiore rispetto altri sport.
Lei che ne sa?
Anche a me è capitata qualche sconfitta.
Il suo primo titolo mondiale l'ha ottenuto quando aveva meno di 18
anni. Gli scacchi prevedono molte regole. Come un bambino esuberante può
emozionarsi e divertirsi con gli scacchi?
A me sin da bambino gli scacchi davano soddisfazione creativa. Questo è ciò che mi ha
fatto appassionare.
La partita più bella della suo vita o emozionante:
Ci sono differenze tra il risultato sportivo e quello creativo: dal punto di vista
sportivo quella con Karpov dell'85 che mi ha dato il titolo mondiale è stata la più
significativa.
Leggendo il suo libro si evince che conoscere la psicologia dell'avversario
è importante e si ottiene il successo quando si capisce come questi ragiona:
Tutti possono trovare una propria regola, e in qualsiasi campo bisogna capire la
psicologia di chi ti sta di fronte. All'inizio bisogna conoscere se stessi, è il
segreto della vittoria essere consapevoli dei propri punti deboli. Per vincere
non esiste un modello universale che porti alla vittoria, l'importante è farlo
con professionalità. Inoltre bisogna ridurre l'impatto delle proprie debolezze e
sfruttare le proprie capacità per evidenziare le carenze dell'avversario.
Ma se io giocassi a caso per mandarla in confusione?
L'assenza della strategia ti dà la sconfitta al 100%.
Perché nel 2005 ha deciso di lasciare gli scacchi?
Non è una decisione che si prende solo nell'arco di una notte. Nel 2005 fu chiaro
che sopportare ciò che avveniva in Russia non era per me possibile e che bisognava
fare qualcosa. Ma io non volevo lasciare il mio Paese, e mi son detto perché devo
andarmene io? che se ne vada Putin.
Domenica prossima in Russia ci sono le elezioni presidenziali. Perché
non si è candidato?
Non prendiamo in giro le persone. In Russia le elezioni sono così com'erano in Urss.
Tutti sanno chi vince e con quale percentuale. Ci sarà solamente il passaggio di
consegne tra Putin e il suo erede politico da lui designato. In Russia non ci sono
dibattiti tra leader come in Usa.
L'idea di democrazia può essere uguale ovunque?
Io penso che la Russia oggi stia tornando indietro. Negli anni 90 in Russia
ci furono segnali di una democrazia allo stato embrionale. Ma oggi è uno
Stato di polizia e il livello di corruzione è elevatissimo.
Lei rimprovera ai Paesi Occidentali la non condanna della leadership di Putin.
I Paesi occidentali ovviamente hanno interessi economici e ci sono commerci con
Russia e Cina. Ma gli occidentali affermano che la Cina è comunista e non
democratica. Mentre Putin viene accolto da tutti i leader occidentali come un
politico moderato e democratico.
Lei però può uscire dal suo Paese e parlare così, quindi c'è progresso:
Sì il progresso rispetto alla Russia staliniana c'è stato. Ma siamo in un
vicolo cieco. Putin non è un dittatore ma un oligarca, vuole comandare come
Stalin ma vivere come Abramovich. Il danaro dei ricchi russi è in occidente, ma
in Russia vivono milioni di cittadini che non sono ricchi.
Gli unici che possono produrre danaro sono solo quei pochi. Prendiamo il gas in
Siberia e lo immettiamo nei gasdotti statali, esce in Europa e diventa
proprietà privata. Cosa avviene sotto terra... non lo so.
Lei percepisce pericolo per la sua persona e prende delle precauzioni?
Io in aereo non bevo e non mangio nulla. Un rischio c'è per la mia incolumità.
Mentre noi parliamo non vi è dubbio che in Russia ci siano arrestati o controllati
a causa del regime.
Su quante persone potete contare nell'opposizione, che dimensione ha
tale forza politica?
Dipende dalla possibilità di entrare in contatto con le persone. Nelle nostre
manifestazioni, avere 5000 persone è un successo perché questi sanno che rischi
corrono. Quindi averne 5000 a Mosca è più difficile che averne 500.000 a Roma.
Karpov è venuto a trovarla in carcere?
Sì ma non ho potuto vederlo. Né lui né il mio avvocato. Molti attivisti vengono
messi in galera, anche per pochi giorni, ed è giusto che anche io abbia subito questa
ingiustizia come loro perché il rischio va condiviso.
Immaginava da ragazzino che il regime comunista sarebbe caduto? e che
sarebbe evoluto così?
Sì, percepivo che il regime era alla fine e sarebbe caduto. La gente attendeva
cambiamenti. Ma nessuno pensava che dopo la Russia comunista ci sarebbe stato
il governo del Kgb.
Speranze per il futuro?
Noi in Russia non votiamo per vincere le elezioni. Noi lottiamo per avere delle
elezioni regolari. Io non ho dubbi che questo regime non andrà avanti per più di
2 anni. Il problema è sapere cosa ci sarà. Ci potrebbe essere una catastrofe come
nel '91 dopo la caduta dell'Urss.
La sua opinione sul Gorbaciov?
Lui voleva dei cambiamenti. Ha ottenuto risultati simili a quelli di Luigi XVI,
responsabile della Rivoluzione Francese...
Torniamo agli scacchi. Può esaurirsi il gioco prima o poi?
Gli scacchi dal punto di vista matematico sono un gioco infinito. Ma il computer
trova sempre nuove possibilità e il livello di complessità aumenta sempre di più
così come le difficoltà di primeggiare.
Infine Fazio ha tirato fuori una piccola scacchiera, aumentando così anche la
visibilità del gioco, ed ha chiesto a Kasparov una mossa per vincere sempre.
Kasparov ha effettutato e4.
Qui si è conclusa la discussione fra i due personaggi. Peccato che Kasparov non sia
passato sotto le grinfie della Littizzetto, sarebbe stato divertente.