RUSTAM KASIMDZHANOV A LUGLIO A GENOVA
Il Festival Internazionale del Ducale (4-11 luglio) si avvicina a grandi passi e già ci sono le prime anticipazioni sulla partecipazione dei giocatori più titolati.
Decine e decine sono le richieste di grandi maestri e maestri internazionali che chiedono condizioni di partecipazione, naturalmente, sulla base delle disponibilità economiche e delle sponsorizzazioni, solo una parte potrà partecipare. Lo spettacolo sarà assicurato. Intanto, come già preannunciato, il fronte degli italiani sarà sicuramente all'altezza dell'evento: preannunciata la partecipazione di Michele Godena, il più forte giocatore italiano, di Elena Sedina, quindicesima all'ultimo campionato europeo femminile, di Spartaco Sarno, campione italiano in carica. E fra i genovesi non mancherà Raffaele Di Paolo, recente vincitore dell'open internazionale di Cremona.
Oltre a questi giocatori ci saranno, naturalmente, altri forti giocatori, comprese alcune giovani promesse dello scacchismo nazionale. Ma è sul fronte degli stranieri che il torneo sta già preannunciando alcuni colpi ad effetto, almeno per il panorama italiano. I nomi dei grandi maestri che parteciperanno sono tutto un programma: il lituano Rozentalis, il greco Miladinovic e il re dell'Uzbekistan, Rustam Kasimdzhanov.
In particolare per quest'ultimo quello di Genova sarebbe il suo primo torneo assoluto in Italia; ha venticinque anni, qualche anno fa ha sfondato il muro dei 2700 (giungendo a quota 2706 per la precisione) ed era addirittura il n° 15 nella lista mondiale (ora è il n. 44), Ha giocato con i più forti giocatori del mondo, da Kasparov ad Anand, con cui si è battuto nella World Cup a Delhi nel 2002, fino a Judit Polgar (con cui ha vinto).
Al di là dell'interessante lato tecnico ed agonistico, il torneo, suddiviso in open A, aperto a tutti, e open B, riservato ai giocatori con Elo al di sotto dei 1900 punti, sarà una grande occasione per tutti, dall'esordiente al maestro, per fare esperienza, per vedere in azione autentici grandi della scacchiera, per conseguire promozioni, tranche Fide o, più semplicemente, per divertirsi in un manifestazione che conterà anche su una serie di iniziative collaterali di interessante livello culturale e turistico.
Gli organizzatori invitano però a muoversi per tempo con le prenotazioni alberghiere: la città a luglio sarà nel pieno delle manifestazioni culturali di “Genova capitale europea della cultura” e la settimana del torneo coinciderà con gli ultimi giorni dell'eccellente mostra su Rubens, che sta richiamando a Palazzo Ducale visitatori da tutto il mondo.
BELLA VITTORIA DI RAFFAELE DI PAOLO A CREMONA
OPEN A
Classifica finale
1' 4-DI-PAOLO Raffaele GE FM 5.0 19.5 2' 1-ALEKSIC NENAD SCGMI 4.5 22.5 3' 7-GROMOVS Sergejs EE FM 4.5 19.5 3.0 4' 3-VEZZOSI Paolo PR MI 4.5 19.5 2.0 5' 17-CASTROGIOVANNI Carlo NA CM 4.5 15.5 6' 9-DE-SANTIS Alessio RM FM 4.0 20.0 7' 5-ANDONOV BOGOMIL BULMI 4.0 19.5 8' 8-BRAGHETTA Sergio BS -M 4.0 16.5 9' 6-LJUBISAVLJEVIC ZIVOJIN SCGMI 3.5 19.5 10' 2-MARHOLEV DIMITAR BULMI 3.5 18.0 2.0 11' 12-SALAMI Marco PC -M 3.5 18.0 1.0 12' 11-RONCHETTI Niccolò RA -M 3.5 17.5 13' 10-NIEUS Thierry SO CM 3.5 16.5 14' 23-DE-PALMA Fabrizio RE 1N 3.5 15.5 15' 16-AGNELLI Francesco BS CM 3.5 15.0
DURDEVIC IMBATTIBILE NEL LAMPO DEL 1° MAGGIO
Il torneo lampo organizzato al circolo il primo giorno di maggio ha visto la partecipazione di sole 27 persone: la scarsa affluenza è probabilmente imputabile al bel pomeriggio di sole, che dopo alcune giornate di pioggia ha spinto molti verso la classica gita "fuori porta".
Ricordiamo inoltre che il torneo si è svolto con orologi elettronici sulla cadenza "Fischer" di 4 minuti + 3 secondi di recupero a mossa; e a non tutti piace giocare con questa cadenza che sembra più breve di quello che in realtà è, poiché permette di accumulare parecchi secondi muovendo il più rapidamente possibile.
Il livello di gioco è stato comunque buono: due MF e numerosi candidati si sono dati battaglia per tutti i 9 turni (ne erano inizialmente previsti 11) contendendosi tenacemente la vittoria finale.
Al termine della gara è giunto primo Durdevic, che ha totalizzato ben 8,5 / 9. Al secondo posto, distanziato di un punto, il MF Guido; terzo Massimiliano Traverso, l'unico che sia riuscito a strappare una patta al vincitore.
Quindi si è passati alla meritata premiazione dei primi dodici classificati, con confezioni di salumi e formaggi assortiti; e poi fave, salame, formaggio sardo e vino bianco per tutti quelli che hanno voluto rimanere a festeggiare.
In verità i partecipanti alla basanata finale non sono stati molti, ma sono bastati per spazzare via tutto quello che c'era a disposizione: menzioniamo solo il voracissimo Bavosi, poi Sartirana (che non ha giocato, quindi è venuto solo per mangiare...), Manfredi (da solo ha fatto sparire quasi tutto il salame!), Baggiani e Mazzetta; anche Flavio Guido - zitto zitto - ha fatto la sua parte... (chi l'avrebbe mai detto!).
La classifica finale: 1 durdevic cm 8.5 47.0 2 guido mf 7.5 47.5 3 traverso 1n 6.0 48.5 4 di paolo mf 6.0 48.0 5 manfredi cm 6.0 46.0 6 de lerma 2n 6.0 43.0 7 di liberto cm 5.5 46.0 8 cardona 1n 5.5 42.5 9 maiori 1n 5.0 42.5 10 carosso cm 5.0 42.0 11 gardini 2n 5.0 40.0 12 baggiani 1n 5.0 40.0 13 pescio 2n 5.0 36.5 14 palmieri nc 4.5 39.5 15 olivetti 1n 4.5 38.0 seguono altri 12 giocatori.
PROMOZIONE: CENTURINI, SANTA SABINA E IMPERIA PROMOSSE
Domenica 2 maggio è terminato anche il campionato di Promozione che quest'anno ha contato sulla partecipazione di otto squadre, di cui due del Circolo Centurini. Santa Sabina 1, Centurini C e Imperia 2 sono promosse alla serie superiore.
Centurini C | Sarzana Cavaliere | 4 - 0 |
Caputi Giuliano | 1-0 F. | |
Brun Dario | 1-0 F. | |
Nanni Sergio | 1-0 F. | |
Guido Giuseppe | 1-0 F. | |
Ruta B | Santa Sabina 1 | 0,5 - 3,5 |
Bertoni Crespi Ernesto | Lorenzotti Fabio | 0-1 |
Picasso Filippo | Gerbi Marco | 0-1 |
Bertocci Daniel | Pugliese Franco Giuseppe | ½-½ |
Iozzelli Ivano | Plescovich Giorgio | 0-1 |
Centurini D | Genova Scacchi 2 | 1 - 3 |
Cogliandro Santo | Iacono Stefano | 1-0 |
Gianotti Giacomo | Dormio Luca | 0-1 |
Benedetti Bruno | Mangili Davide | 0-1 |
Sabba Giorgio | Bario Emilio | 0-1 |
Santa Sabina 2 | Imperia 2 | 3,5 - 0,5 |
Coriani Luigi | Allegretti Luigi | ½-½ |
Costi Giorgio | Ravotto Luca | 1-0 |
Merlo Andrea | Ricca Giorgio | 1-0 |
Scala Roberto | Donzella Matteo | 1-0 |
Classifica finale
Pun. | Sc. | ||
1 | Santa Sabina 1 | 12 | 22 |
2 | Centurini C | 10 | 19 |
3 | Imperia 2 | 10 | 17 |
4 | Genova Scacchi 2 | 8 | 17,5 |
5 | Santa Sabina 2 | 5 | 13 |
6 | Centurini D | 5 | 9,5 |
7 | Ruta B | 4 | 8,5 |
8 | Sarzana Cavaliere | 2 | 5,5 |
GRAND PRIX: PASSA MOLLERO
Sabato 24 aprile si è svolto il tradizionale appuntamento mensile del Grand Prix semilampo: nella vivace volata finale per il primo posto ha vinto con sei punti Michele Mollero, che ha superato allo spareggio tecnico Flavio Guido, dopo essersi aggiudicato anche lo scontro diretto. Al terzo posto un emergente Paolo Cardona, al quarto Durdevic, mentre De Lerma e Maiori guidano il gruppetto dei giocatori a 4,5 punti. Buon segno la partecipazione di sette non classificati (su un totale di ventotto giocatori) a conferma che questa gara non è solo un'ottima prova per giocatori che hanno già acquisito un certo livello, ma è anche un valido banco di prova per un numero crescente di giocatori alle prime armi. E tra questi si distinguono i giovanissimi della scuola Centurini-Assarotti che anche in questa occasione hanno partecipato in buon numero all'iniziativa. Prossimo appuntamento del Grand Prix sabato 29 maggio.
- APRILE - | |||
Pos. | Giocatore | Cat. | Punt. |
1 | MOLLERO Michele |
CM | 6 |
2 | GUIDO Flavio |
MF | 6 |
3 | CARDONA Paolo |
1N | 5 |
4 | DURDEVIC Radoslav |
CM | 5 |
5 | DE LERMA Andrea |
2N | 4,5 |
6 | MAIORI Nicola |
1N | 4,5 |
7 | BERNI Mauro |
CM | 4,5 |
8 | SHABAN Abdelgawad |
CM | 4,5 |
9 | POLI Giuseppe |
1N | 4,5 |
10 | BADANO Giancarlo |
2N | 4 |
11 | MAZZETTA Franco |
2N | 4 |
12 | MANFREDI Vincenzo |
CM | 4 |
13 | DEGL'INNOCENTI Cristian |
2N | 4 |
14 | ORLANDI Claudio |
1N | 4 |
15 | SIBILLE Ettore |
CM | 3,5 |
16 | COGLIANDRO Santo |
2N | 3 |
17 | FAZZUOLI Moreno |
1N | 3 |
18 | RIVARA Massimo |
CM | 3 |
19 | BRUNO Franco |
NC | 3 |
20 | BAVOSI Mariano |
2N | 3 |
21 | SABBA Giorgio |
3N | 3 |
22 | ATTEO Domenico |
1N | 3 |
23 | PALMIERI Gennarino |
NC | 2 |
24 | GRATTAROLA Alessandro |
NC | 2 |
25 | RIVARA Federico |
NC | 2 |
26 | RIVARA Marta |
NC | 2 |
27 | BALDUZZI Giovanni |
NC | 1 |
28 | LUCAGROSSI Ivan |
NC | 0 |
CAMPIONATO A SQUADRE: VINCE MAROSTICA
La squadra "Vimar" Marostica si è confermata campione d'Italia a squadre a Penne (Pescara), dopo avere battuto nella finalissima i padroni di casa per 3 a 1. La formazione veneta schierava Hübner, Godena, Belotti e Borgo. In semifinale aveva superato per 3.5 a 0.5 l'Hotel Selide Desio. La Zisa di Palermo ha conquistato il terzo posto battendo i lombardi nell'altra finale. Il prossimo anno la serie master sarà costituita dalle quattro semifinaliste di quest'anno insieme a Cocquio, Montecatini, Padova, Perugia, Potenza e Castelfidardo.
Domenica 16 maggio si sono svolti anche gli spareggi per la promozione delle ultime squadre alla serie A1. Niente da fare per la squadra di Genova Scacchi che è stata “legnata” da Legnano per 3 a 1. Ricordiamo invece che, oltre alla squadra del Centurini, dal prossimo anno un'altra squadra ligure giocherà in serie A1, quella di La Spezia.
MILADINOVIC SI IMPONE A SALSOMAGGIORE
DI PAOLO AL QUARTO POSTO
SALSOMAGGIORE '04-SV 17-05-04 - TURNI 6 CLASSIFICA FINALE - OPEN A ASSOLUTO nome ctg. punti buh. ps id nv cc ------------------------------------------------------------------ 1' 1-Miladinovic Igor GREGM 5.5 21.0 2' 7-GROMOVS Sergejs EE FM 4.5 21.0 2.0 3' 13-GIRETTI-KANEV Jasen MI -M 4.5 21.0 2.0 4' 4-DI-PAOLO Raffaele GE FM 4.5 20.5 5' 2-Mrdja Milan CROIM 4.5 20.0 6' 28-BARTOLOZZI Roberto FC CM 4.5 18.5 7' 10-Peric Slavisa SCGIM 4.5 17.0 8' 11-BARLETTA Mauro TO -M 4.0 20.5 9' 8-FERRETTI Folco RM FM 4.0 19.5 10' 3-VEZZOSI Paolo PR IM 4.0 19.0 2.5 Seguono altri 53 giocatori
COPPI/MERCKX E KASPAROV/FISCHER. GLI ETERNI CONFRONTI FRA GENERAZIONI
Non c'è nulla, per avviare discussioni interminabili (e a
volte un po' sterili) tra sportivi, come portare il discorso sui confronti
generazionali.
Il “cannibale” Eddy Merckx, l'imbattibile e insaziabile fuoriclasse belga che dava tutto per una vittoria (anche in una corsa “parrocchiale”, e se in palio ci fosse stato un prosciutto!) e dominò la scena del ciclismo tra la fine degli anni '60 e la metà degli anni '70, avrebbe potuto o no battere il nostro grande Fausto Coppi degli anni '40 e '50?
La forza bruta e ottusa di Mike Tyson avrebbe potuto prevalere sull'intelligenza e sull'agilità di Muhammad Alì (alias Cassius Clay)? Nel calcio: Pelè o Maradona (o Cruyff, il “Pelè bianco”)?
Anche noi scacchisti conosciamo bene questi confronti, perché spesso coinvolgono campioni a noi cari, e il cui stile è per noi fonte di ispirazione e modello di gioco. Il giocatore posizionale poco tollera che il proprio campione (Capablanca, Botvinnik, Karpov, ecc.) sia messo a confronto con giocatori dallo stile d'attacco (Fischer, Tal, Kasparov, ecc.) o combinativo, e viceversa.
Morphy, Lasker, Capablanca, Alechin, Botvinnik, Tal, Petrosian, Fischer, Karpov, Kasparov, Kramnik, ecc.. Tutti fuoriclasse sì, ma chi è stato il più forte di tutti?
La prima facile tentazione sarebbe quella di valutare il loro punteggio Elo (ricostruito anche per quanti giocavano prima della sua applicazione ufficiale a inizio anni '70).
In base a tale parametro, allora dovremmo dire che il più forte è stato Kasparov, seguito da Kramnik, poi Fischer, Karpov, Anand, ecc.
Si consideri che negli anni pre-1989 (caduta Muro di Berlino), per la nota situazione politica internazionale, era possibile affrontare i GM dei paesi dell'Est (che avevano forti limitazioni a ottenere i visti per spostarsi all'Ovest dai loro governi) solo in pochissime competizioni ufficiali (interzonali, tornei dei candidati, tornei a inviti di altissimo livello, olimpiadi).
Oggi, persino nei tornei week-end di provincia da 5-7 turni e da 1700 punti in su (non parliamo poi dei festival e degli open delle grandi città o delle località turistiche!), non è difficile trovare uno-due GM anche da 2500/2600 punti, se i premi sono discreti, e molti giocatori - italiani e non - hanno potuto affrontarli in questi ultimi 10-15 anni.
Quindi, oggi molti giovani in ascesa hanno potuto ottenere titoli grazie alla possibilità (preclusa ai giocatori di qualche decennio fa) di poter giocare con giocatori con Elo alto e GM o IM.
Ecco perché un punteggio di 2600 punti e oltre di oggi non è assolutamente paragonabile a quello di 25-30 anni fa, perché allora era molto più difficile ottenerlo, per carenza numerica di avversari d'alto livello con cui giocare.
Ciò significa che i 2785 punti Elo di Fischer nel 1972 sono difficilmente paragonabili con l'Elo di 2854 punti di Kasparov nel 2000, ed è molto difficile dire quale dei due punteggi “valga” di più in assoluto. Di certo Bobby Fischer, per ottenere quel punteggio, dovette vincere ben 19 partite consecutive con Grandi Maestri (!) e nessuno ha più ripetuto una simile performance.
D'altra parte, Kasparov potrebbe obiettare che oggi è sempre più difficile inventare idee e varianti nuove, per ottenere punteggi elevati nei tornei, proprio perché la concorrenza è numerosa e agguerrita, il livello di preparazione medio si è molto innalzato, e le informazioni (partite, analisi, ecc.) sono più facilmente reperibili a chiunque, anche gratuitamente, grazie alle tecnologie attuali (computers, CD, Internet, ecc.).
È poi vero che oggi, rispetto a
qualche decennio fa, c'è molto più livellamento verso l'alto.
Se noi guardiamo ai tornei degli anni
'60-'70, vediamo che allora i tornei chiusi ad alto livello erano molto più
lunghi e faticosi (13-17 turni erano la prassi, per non parlare degli
interzonali da 22-23 turni!), ma c'era un divario troppo grande tra i più forti
e i più deboli.
In molti tornei chiusi si invitavano 4-5 giocatori al top delle classifiche (esempio: Fischer, Smyslov, Larsen, Geller, Gligoric, ecc.) e gli altri erano quasi sempre giocatori locali al livello di discreti maestri, ma di caratura non paragonabile ai GM ai vertici delle classifiche.
Pensiamo al divertentissimo e paradossale episodio citato da Bronstein, dopo le Olimpiadi del 1958 a Monaco, quando durante il suo incontro con un giocatore della squadra irlandese, si sentì chiedere dall'avversario, dopo aver risposto all'apertura di Re con 1…c6: “E quella che apertura è?” (!!)
Io sfido chiunque oggi, nel 2004, a recarsi anche nel più scalcinato circolo di Dublino e a trovare qualcuno (anche 7a sociale, o barista del circolo) che non sappia cos'è una Caro-Kann. Eppure nel 1958 un giocatore della selezione olimpica irlandese non lo sapeva!
Del resto è anche vero che i paragoni
sono difficili perché, oltre al punteggio, bisognerebbe tenere conto di altri
elementi.
Ad esempio, quando Fischer ottenne il suo record di 2785 punti Elo, egli superava
di oltre 100 punti il secondo in graduatoria, cioè Spassky (che non andava
oltre i 2670 punti), e quindi svettava nettamente sui contemporanei più forti
(Petrosian, Korcnoj, Larsen, ecc.).
Per contro Kasparov non ha mai sopravanzato i più vicini avversari (Kramnik, Karpov, Anand) di oltre 40-50 punti, quindi la sua supremazia è sempre stata chiara, ma molto più risicata.
Consideriamo che Karpov, ad esempio, oltre ad essere stato Campione del Mondo per 10 anni di fila, è stato una vera “macchina da torneo” per anni e anni, e nessuno ha vinto tanti tornei quanto lui (è anche difficile trovare un giocatore più emotivamente controllato e imperturbabile), negli anni '70, '80 e '90. Inoltre i molti confronti tra i due K (Karpov-Kasparov) hanno sempre visto Kasparov prevalere solo di stretta misura (spesso solo di un punto dopo 24-25 partite). Non dimentichiamo poi che nel loro primo match del 1985 Karpov si era portato dapprima su un perentorio 5 a 0 (!), prima che Kasparov recuperasse 3 punti e il match venisse sospeso d'autorità dal presidente FIDE Campomanes sul 5 a 3, tra mille polemiche e sospetti (non si saprà mai se la cosa favorì davvero Karpov, che però difficilmente avrebbe potuto perdere ancora 3 punti e probabilmente avrebbe trovato le risorse per vincere una partita e chiudere il match, o Kasparov in fase di ascesa, e che pochi mesi dopo vinse il nuovo match).
Forse è il caso di dire che nessuno scacchista ha mai mostrato una supremazia assoluta e convincente, se non per un breve periodo.
Ad esempio, Bobby Fischer fu “incontenibile” solo in quel famoso biennio 1970-1972. Prima di allora era stato battuto più volte dai giocatori sovietici. Spassky, Geller, Tal, Petrosian, Keres e Korcnoj erano le sue abituali bestie nere.
E anche in quel travolgente “biennio
d'oro”, la supremazia di Fischer fu assoluta sul piano agonistico, molto meno
sul piano del gioco.
All'interzonale di Palma di Maiorca
1970 (dove stravinse con 18,5 su 23) fu battuto da Larsen (una stranissima
partita, i cui retroscena psicologici non sono mai stati esposti. Larsen – che
aveva il Nero - giocò quasi “lampo” le prime 15 mosse, e forse ciò disorientò
parecchio Bobby, perché alla 15a Larsen aveva pensato solo 8'(!) e già aveva
una posizione molto vantaggiosa, mentre Fischer aveva superato i 60'. Poi,
quando ebbe posizione vinta, Larsen se la prese comoda e alla fine tutti e due
avevano 2 ore e 43' d'orologio!), ma avrebbe potuto perdere anche dal fanalino
di coda Naranja, da Matulovic e forse da Gligoric (che commise due errori
grossolani nel mediogioco e rovinò un'ottima posizione).
Anche l'umiliante “cappotto” da lui
inflitto a Taimanov a Vancouver per 6:0 non ebbe come motivazione una
supremazia assoluta del gioco (lo stesso Fischer - che ebbe in due partite
posizioni inferiori – fu onesto e ammise poi che il punteggio sul piano del
livello di gioco poteva essere 3,5 a 2,5 a suo favore, ma non 6 a 0), quanto la
capacità di sfruttare i veri e propri “crolli” psico-fisici dell'avversario
dopo le prime 30-40 mosse, e lo stesso può dirsi per l'altro 6:0 inflitto a
Larsen, a Denver.
Quindi anche il grande Fischer sbagliava, ma molto meno dei suoi avversari.
Andando ancora indietro nel tempo, molti (tra cui io, per quel che vale) pensano che Tal sia stato forse il più forte giocatore d'attacco d'ogni epoca, e solo la salute cagionevole e gli eccessi (fumo, iperattività) lo abbiano limitato. Anche Botvinnik era onesto nel riconoscerlo: “Se Tal saprà disciplinarsi, diverrà impossibile per chiunque batterlo!”.
E che dire del grande Capablanca, che realmente aveva un
talento assolutamente innato
(a soli 12 anni batteva Corzo, il Campione di Cuba, senza mai aver studiato un
libro!) e in tutta la sua carriera perse
solo una trentina di partite su circa 700 (!), tanto da essere chiamato: “la
macchina degli scacchi”?
Difficilmente (con l'eccezione del solo
Morphy, forse) si può trovare in tutta la storia del gioco qualcuno che abbia
compreso gli scacchi in modo tanto spontaneo, limpido ed elevato. Ma forse a
Capablanca difettò un po' la volontà di vittoria (notoriamente preferiva inseguire le
gonnelle, piuttosto che
impazzire ore alla scacchiera per una vittoria a tutti i costi. Possiamo criticarlo
per questo? Suvvia!).
Volontà di vittoria (a livello quasi
“omicida”) che invece non mancava al grande Alechin, uno dei più
grandi attaccanti e giocatori combinativi di ogni tempo.
Ma Alechin fu debole nei match individuali, a parte la straordinaria vittoria su
Capablanca nel 1927 (al quale però si guardò bene dal concedere la rivincita!).
Oltre alla sconfitta con Euwe del 1935,
Alechin pareggiò dei match con Nimzowitsch e Bogoljubov ma anche con giocatori
di secondo piano (Bernstein, Fahrni), mentre era anch'egli una straordinaria
“macchina da torneo”, e accumulò decine di vittorie.
Per concludere, potremmo considerare – risalendo a un passato ancor più remoto – Lasker, che fu campione per moltissimi anni (ricostruendo il suo livello di Elo, pare fosse attorno ai 2740 punti!), ma il cui gioco mostrava diverse lacune (era un pragmatico refrattario ad allenamenti e studi troppo intensi), e difficilmente reggerebbe i ritmi e gli standard di preparazione del moderno gioco ad alto livello.
O forse, detto da uno che se ne intende (Bobby Fischer), Morphy fu davvero il più preciso giocatore di ogni epoca, oltre ad aver dimostrato una supremazia assoluta sui contemporanei, nel breve tempo (poco più di due anni) in cui girò il mondo affrontando e battendo i migliori, a metà dell''800.
Però alla fine dobbiamo davvero riconoscere che nessun giocatore – a ben vedere – è mai riuscito a imporre una supremazia assoluta e convincente, se non per brevi tempi, e questo aggiunge fascino e mistero al nostro gioco, che in qualche modo ci “sovrasta” tutti e rappresenta una delle più impegnative sfide per la mente umana.
Alla fine comprendiamo che confrontare epoche e criteri di valutazione molto diversi, è un po' come paragonare il ciclista di 60-70 anni fa, che mangiava poco e male e correva con biciclette pesantissime sulle strade sassose e non asfaltate, con quello ipervitaminizzato (a volte non solo, purtroppo) che corre oggi con bici leggerissime in fibre di vetro e leghe al titanio, su strade lisce e con un team organizzato: un'impresa impossibile.
A ognuno il suo tempo, ma liberi noi di fantasticare esaltanti sfide tra giocatori di epoche diverse.
Alberto Miatello