Notiziario mensile del Circolo Scacchistico Genovese L. Centurini
Numero 5 - Maggio 1998 - Anno III



SCACCHI PER TUTTI
Quale migliore scenario di Palazzo Ducale per gli scacchi? Lì, nel corso del mese, si svolgeranno le manifestazioni organizzate dal Circolo in collaborazione con il Comune di Genova, Assessorato allo Sport e Turismo. Vediamo il dettaglio degli importanti appuntamenti, per i quali contiamo sulla partecipazione e sulla collaborazione di tutti i soci del Circolo.

Ö Sabato 16 e domenica 17: Triangolare scacchistico tra Genova, Bologna e Venezia.
Sede di gioco: la Sala del Munizioniere. Ogni città sarà rappresentata da 10 giocatori, suddivisi in due squadre di cinque elementi, in ognuna delle quali dovranno essere inseriti almeno una giocatrice e un under 18. Ogni singola squadra incontrerà le quattro formazioni delle altre città. Ogni giocatore avrà a disposizione un tempo di trenta minuti per terminare la partita. La città vincitrice si aggiudicherà la Coppa del Sindaco. Sabato 16 maggio alle ore 16: primo e secondo turno. Domenica 17 maggio alle ore 15: terzo e quarto turno, premiazione a seguire.
Da Bologna e da Venezia Mauro Benetti ed Antonio Rosino stanno preparando la trasferta che porterà a Genova forti giocatori e giovani promesse dello scacchismo nazionale. Siamo certi che anche quest'anno la sfida sarà all'altezza delle aspettative, come lo fu anche quella che si svolse l'anno scorso, quando, dopo una bella ed incerta gara, la compagine di Torino prevalse su quelle di Genova e di Milano.

Ö Domenica 17 maggio, alle ore 9,30, ci sarà invece spazio per tutti. Sempre nella sala del Munizioniere si disputerà una gara semilampo (15 minuti a disposizione per ogni giocatore) di cinque turni di gioco. Sarà importante partecipare a questa iniziativa anche per la nobile causa che ne è alla base: infatti l'incasso sarà interamente devoluto all'UNICEF, impegnata da aprile in una campagna di sensibilizzazione sul fronte della lunga e complicata battaglia della lotta contro lo sfruttamento del lavoro dei bambini nel mondo.

Ö Da venerdì 22 a domenica 24 maggio si disputa la III edizione del Torneo delle Circoscrizioni al Ducale. Le precedenti due edizioni sono state vinte da Prè Molo Maddalena. Alla gara possono partecipare le nove Circoscrizioni del Comune di Genova, schierando ciascuna una formazione composta da otto giocatori. Il calendario: venerdì 22 ore 17,30 primo turno; sabato 23 ore 15 secondo, terzo e quarto turno. Domenica 24 ore 15: semifinali e finali. Il tempo di riflessione a disposizione per ogni giocatore sarà di trenta minuti. Centro Est, Centro Ovest, Bassa Valbisagno, Valbisagno, Valpolcevera, Medio Ponente, Ponente, Medio Levante, Levante saranno i nomi delle squadre partecipanti quest'anno. Le iscrizioni devono pervenire al Circolo e/o comunicate a Marco Faggiani.





GRAND PRIX: LA SUPERSFIDA CONTINUA,
DI PAOLO VINCE AD APRILE

Un'altra combattuta gara del Grand Prix ha avuto luogo sabato 25 aprile al Circolo. Il faccia a faccia decisivo tra Guido (che, ricordiamo, è campione italiano semilampo in carica) e Di Paolo si è svolto al terzo turno ed è stato determinante per l'aggiudicazione della vittoria finale. Con un colpo di scena, ribaltando l'esito di una partita che sembrava per lui sfavorevole, Di Paolo vinceva l'incontro, ponendo un'ipoteca determinante per la vittoria finale, che in effetti non poteva più sfuggirgli. Raffaele terminava con 6,5 punti, con una patta d'accordo all'ultimo turno con Poli, il quale si classificava al terzo posto, alle spalle dei due maestri.
Rimarchevole la tenuta di Bertino che con 4,5 punti arrivava quinto e vinceva anche il premio di categoria (assieme a Guido G., con 4 punti). Fra gli esordienti buona prova di Martinoli, che, dopo una sorprendente partenza a razzo, terminava con 3 punti.
Ventidue giocatori hanno partecipato alla gara, un dato ragguardevole tenendo conto della bella giornata festiva.
Il Grand Prix tornerà sulla scena sabato 30 maggio sempre alle ore 14,45.

Classifica Finale G.P.
1° Di Paolo M 6,5 12° Pugliese G. 1N 3
2° Guido F. M 6 13° Pelò 2N 3
3° Poli 1N 5 14° Martinoli NC 3
4° Emanuelli CM 4,5 15° Sabba 3N 3
5° Bertino 2N 4,5 16° Gianotti 1N 3
6° Bozzo CM 4 17° Del Nero 2N 3
7° Guido G. 1N 4 18° Gardini NC 2,5
8° Di Liberto CM 4 19° Cogliandro 2N 2,5
9° Shaban CM 3,5 20° Grasso NC 2
10° Irrera NC 3,5 21° Succi NC 2
11° Strazzeri M. 2N 3,5 22° Pugliese A. NC 1




CAMPIONATO ITALIANO A SQUADRE
BILANCI E PROSPETTIVE

Domenica 19 aprile si è disputato l'ultimo turno del campionato italiano a squadre, a cui hanno partecipato quattro squadre del nostro Circolo. Ecco i risultati:

Quinto turno:
Serie A2: Pontedera – Centurini 2,5 - 1,5
Serie B: Centurini – Acqui 2,5 – 1,5
Serie C: Pegliese – Centurini 1 0-4 (forfait)
Universitari – Centurini 2: 2,5 - 1,5

Al termine del campionato, dovendo fare un bilancio dell'esperienza, si impongono alcune doverose considerazioni. In primo luogo, nel complesso va sottolineata positivamente la partecipazione complessiva del club alla competizione. In totale le nostre quattro squadre hanno sostenuto sedici incontri e solo in una circostanza si è dovuto dare un forfait. Dal punto di vista del risultato finale sono due in particolare le squadre che si sono distinte: quella in serie B e il Centurini 1, che militava in serie C e schierava i più giovani giocatori del Circolo, con una formazione titolare composta da Parodi, Strazzeri, Bertino e Di Caro. In serie B il team guidato da Fazzuoli ha giocato contro squadre sulla carta più forti, ma ha saputo nei momenti critici tirare fuori quella grinta e quella compattezza di squadra che le hanno consentito il raggiungimento dell'obiettivo della salvezza, e anzi anche un buon piazzamento finale. Proprio sul concetto di "squadra" vogliamo soffermarci. In serie B e anche in C i nostri hanno fatto un buon torneo e si sono salvati, rispetto ad altre compagini magari più titolate, perché hanno saputo essere una "squadra", non solo un insieme di individualità.
Problemi organizzativi e di coordinamento hanno invece caratterizzato 1'altra squadra di serie C nella fase iniziale del campionato.
In serie A2 Centurini Genova-Trans non è stata forse all'altezza delle aspettative, non riuscendo ad evitare la retrocessione nel corso di un torneo peraltro durissimo. Nonostante tutto ci sono state anche note positive, come il vedere tornare a giocare in competizione agonistica giocatori come Shaban, Gonzaga, Andreoni. Rimane però in noi la convinzione che il Circolo possa esprimersi a livelli più elevati e che la scarsa propensione (o possibilità) a giocare tornei da parte di parecchi nostri giocatori porti poi a conseguenze negative in occasioni come questa...



IN VINO VERITAS?
Domenica 5 aprile, ore 10,30 della mattina, nei pressi di Piazza Corvetto: qui nasce la spedizione alla volta di Torino per il proibitivo incontro del quarto turno che può valere la permanenza in Serie B per la nostra squadra del Centurini. Alla vigilia un risultato utile pare impossibile, data la differenza di valori, almeno sulla carta, tra le due compagini. La squadra di Torino conduce il girone a punteggio pieno con 6 punti ed all'ultimo turno sarà decisivo l'incontro con Nervi, per stabilire chi salirà in Serie A2. Prima di salire in macchina domando allora a capitan Fazzuoli quale dovrà essere la nostra strategia, come squadra, alla luce di tante e tali difficoltà. La risposta di Moreno non si fa attendere, è un ordine lapidario: "1° salire sulla nave, 2° squassare il ponte, 3° incendiare le vele". Probabilmente subito non capisco cosa intende dire esattamente (ostico in ogni caso il concetto di squassare il ponte), ma si intuisce che c'è in ballo qualcosa di più che un semplice vendere cara la pelle. Ecco allora che i valorosi Fazzuoli, Pernigotti, Rivara e Cogliandro partono per andare a combattere (da notare che il buon Santo accetta volentieri la trasferta, nonostante non giocasse pressoché da un anno!). L'arrivo a Torino è trionfale, gruppi di tifosi inseguono la nostra macchina a piedi per fare festa, alcune ragazzine impazzite cercano di strappare la camicia al nuovo idolo Carlo Pernigotti, la polizia ci fa passare a stento tra le ali di folla. Passata la buriana chiediamo ad un passante dove si trova Via Goito. Come risposta ci chiede se siamo di Genova. Noi rispondiamo con cadenza ancora più marcata: semu de Zena. Allora lui confessa di essere savonese e ci indica la strada. Un segno del destino? Troviamo proprio nei pressi del Circolo un buon ristorante; sono le 12,30, l'appetito è notevole e bisogna ancora decidere come incendiare le vele. È qui, davanti ad un bel litro di dolcetto, che Moreno, Santo ed io scopriamo di essere tutti sulla quarantina, chi più chi meno, stessa generazione, Spassky-Fischer, 1972, Rejkiavik, ecc., ecc. Carlo, invece, non era ancora nato all'epoca, potrebbe essere nostro figlio, di almeno uno dei tre intendo dire. Incredibile. Ci prende un attimo di sconforto, la strada per diventare GM ci appare sempre più tortuosa. Scopriamo inoltre che il ragazzo è sacrilego, è l'unico a non bere vino, egli pasteggia con la Sprite. Orrore e dolore. Ecco dove si nasconde lo stacco generazionale. Ma il problema più grosso è che Carlo, già adesso, è il più forte a scacchi: lo sconforto aumenta. Il titolo di Campione del Mondo per noi quarantenni si allontana forse definitivamente. La bottiglia di rosso viene scolata interamente e durante il pasto si conversa sugli argomenti più disparati. Dai paradossi di Zenone di Elea ai distinguo tra cattolici ed ortodossi; dal problema dell'origine dell'universo ai trascorsi del vecchio Genoa. Ma ecco giungere il momento dell'incontro, Torino schiera tre giocatori con punteggio Elo Fide (Maccagno 2180, Battagia 2070, Fuggetta 2055, più Mauceri). Noi però vogliamo salire sulla nave per incendiare le vele. Le quattro partite partono in maniera molto equilibrata. Dopo circa tre ore e mezzo di gioco Santo cede con l'onore delle armi, ma vince Carlo alla grande, siamo uno pari. Io, Moreno ed i nostri due avversari ci stiamo dirigendo tutti verso un pericoloso zeitnot per il controllo del tempo alla quarantesima mossa. Il capitano viene a sapere da Carlo e Santo che io ho la patta in pugno. Moreno allora non esita a complicare tatticamente una posizione complessa. Scaglia il suo alfiere in g6 con sacrificio alla Tal. Il suo avversario sobbalza sulla sedia, si sentono rombi di tuono provenire dall'esterno e la terra trema anche per un attimo. Seguono schermaglie da ambo le parti, ma non c'è sufficiente tempo per calcolare tutte le varianti. Moreno conquista la patta per ripetizione di mosse. In analisi vedremo che disponeva di un matto che avrebbe coronato magnificamente la sua bellissima partita in prima scacchiera contro Maccagno, ma "trovare il varco" in una manciata di secondi non era semplice. Anch'io patto con un leggerissimo vantaggio sia di posizione che di tempo, ma il pareggio era risultato troppo importante per rischiarlo in un finale lampo. Siamo felicissimi. Al ritorno è festa grande. Ci fermiamo in un autogrill per un brindisi: tre bicchierozzi di rosso ed una Sprite, ma senza più fratture generazionali. Forza Centurini.
Per la cronaca, all'ultimo turno battiamo Acqui e conquistiamo la salvezza con 5 punti. Io perdo giocando male, patta di Carlo, splendide le vittorie del Presidente Di Liberto in prima scacchiera e di Moreno in seconda. A conclusione del campionato ricordiamo l'eccellente performance di Giorgio Di Liberto che, disputando i suoi incontri in prima scacchiera, ha totalizzato due punti e mezzo su tre con avversari di rango quali ad esempio Corrado Astengo, dimostrando entusiasmo e capacità di lotta veramente encomiabili. Un esempio per tutti. Notevole l'imbattibilità di Moreno su cinque partite (1 vittoria e quattro patte), ma ancora più strepitoso nel suo ruolo di capitano, autentico trascinatore della squadra. Ottimo il bilancio di Carlo Pernigotti (2 vittorie, due patte ed una sconfitta con il forte Mollero). Discreto il mio bilancio personale con una vittoria, una patta ed una sconfitta. Da ricordare infine le prestazioni di Cogliandro, Roversi, Parisi e Romano, che hanno contribuito alla causa pur tra molte difficoltà ed impegni personali vari. Arrivederci dunque al prossimo anno, ancora in Serie B.
Massimo Rivara




IL BIANCO MUOVE E VINCE
(Soluzioni a pag. 12)

DIAGRAMMA 1

DIAGRAMMA 2





EU/MSM/9 IV
Loginow/Kagelin (Russia) - Poli
Corr. 1995-98 (B52)

1. e4 c5 2. Cf3 d6 3. Ab5 Ad7 4. Axd7 Dxd7 5. 00 Cc6 6. c3 Cf6 7. d4 Cxe4 8. d5 Ce5 9. Cxe5 dxe5 10. Te1 Cd6 11. Txe5 g6 12. Te2 Ag7 13. Af4 00 14. Ca3 Tad8 15. Dd3 Cf5 16. Tad1 Tfe8 17. Ted2 Af6 18. Dc4 b6 19. h3 Cd6 20. Da6 Ce4 21. Te2 Df5 22. Da4 Dxf4 23. Txe4 Db8 24. Cb5 Td7 25. Te3 Ted8 26. Ted3 Db7 27. Dc4 a6 28. Ca3 Dc8 29. b3 b5 30. De4 c4 31. bxc4 Dc5 32. Cb1 bxc4 33. T3d2 Tb8 34. g4 Tdb7 35. Rg2 Tb2 36. Txb2 Txb2 37. Df3 Ag5 38. d6 exd6 39. Td5 Txf2 40. Dxf2 Dxd5 41. abb.





Tratto dalla monografia del Circolo, ecco un interessante articolo di Annibale Dolci, uno dei più famosi giocatori che hanno fatto la storia del Centurini.


LA DIFESA GENOVESE

Negli scacchi – come in tutte le scienze giunte a maturità - è difficile fare del nuovo. L'evoluzione del più intellettuale fra gli sports ha portato gli attacchi e le difese al più alto grado di perfezionamento e ingegnosità; però, a mio avviso, contrariamente alla parità ammessa in teoria, in pratica il vantaggio si è fatto sempre più manifesto a favore del primo giocatore, e sempre più difficile e pericolosa la lotta che deve sostenere il difendente.
La prima fase della teoria diede origine e sviluppò "l'Apertura di Re": possesso saldo del centro, ottimo svolgimento prontamente ottenuto di tutti i pezzi, inattesa del momento propizio per isferrare l'attacco sul punto più debole, che venisse a prodursi nel campo nemico. E così si ebbe “l'Apertura Italiana”, dalla quale derivarono un'infinità di "Gambetti", con brillanti sacrifici di pedoni e di pezzi.
Poi si passò all' "Apertura di Donna", e per molto, per troppo lungo tempo, tutto il gioco venne basato - e continua anche adesso, ad essere fatto - sulla spinta di uno dei due pedoni centrali, con relativo corollario di gambetti e contro gambetti.
Indi - per naturale processo evolutivo - si tentò la spinta dei due pedoni laterali: "Partita Inglese" e "Olandese": ma tali aperture non suscitarono molti entusiasmi né ottennero grandi successi.
E questo è tutto quanto la teoria ha prodotto di veramente importante per ciò che riguarda il primo giocatore: ché - in omaggio agli stessi principi - anche il giocatore in contromossa ha cercato di mantenere la parità - sebbene non sempre ottenendola col ripetere i tratti del Bianco e venendo spesso a delle posizioni simmetriche.
Ma se la teoria è indubbiamente giusta nei riguardi dell'attaccante non altrettanto si può dire per ciò che riguarda il difendente: quest'ultimo - in ritardo com'è d'un tempo - per voler contrastare al Bianco il possesso del centro, venendo, troppo spesso, a trovarsi in condizione di decisa inferiorità.
Ecco perché la Difesa genovese, da me ideata, dovrà essere accolta con favore dagli scacchisti, giacché se è vero che all'inizio del giuoco, il centro è abbandonato al Bianco, per contro, essa presenta vantaggi di cui bisogna tenere il massimo conto; si ha infatti:
a) Facilità di impianto; le prime sei mosse (1...e7-e6; 2...g7-g6; 3...Af8-g7; 4...b7-b6; 5...Ac8-b7; 6...Cg8-e7) potendo farsi con piena sicurezza in quasi tutte le aperture del Bianco.
b) Le ali fortemente difese.
c) Ottima posizione degli Alfieri
d) La scelta del momento in cui i pedoni centrali, mantenuti indietro, dovranno essere spinti per rompere il centro nemico; ed è appunto questa la manovra che dovrà far vincere la partita, e nella quale dovrà rivelarsi lo spirito che anima e dà forza alla difesa.
La difesa Genovese, che ho potuto esperimentare contro alcuni fra i migliori scacchisti della Superba, spero fermamente possa essere adottata nei migliori cimenti internazionali, superare le critiche, e resistere al tempo, come la forte razza di cui porta il nome glorioso.
Annibale Dolci


Avv. Vacca - M. A. Dolci
1. e4
2. d4
3. Ad3
4. Ae3
5. Ce2
6. 0-0
7. Dd2
8. Ah6
9. Axg7
10. e5
11. De3
12. f4
13. c4
14. Dxd3
15. fxg5
16. Dg3
17. Cbc3
18. Dd3
19. g3
20. Rf2
21. Re1
22. Rd2
e6
g6
Ag7
b6
Ab7
Ce7
o-o
f5
Rxg7
h6
Cbc6
Cb4
Cxd3
g5
hxg5
Cg6
Th8
Th4
Th3
Txh2+
Aa6
d5
23. b3
24. bxc4
25. Th1
26. Df3!
27. Txh2
28. Th1
29. Df1
30. Re1
31. Txh2
32. Rxf1
33. Cd1
34. Re1
35. Txe2
36. Tc2
37. Tc7
38. gxf4
39. Cf2
40. Cd3
41. Th7
42. Rf1
43. Abb.
 
dxc4
c5
Dh8
Td8!
Dxh2
Cxe5!!
Cxc4+
Ce3
Cxf1
cxd4
e5
Axe2
Rf6
e4
f4
gxf4
e3
f3
Tg8
Tg2
 
 




Soluzioni (il bianco muove e vince)

DIAGRAMMA 1
1.Ah3+ (non 1.f8=D Dc5; 2.Dxc5 e patta per stallo) Rh5; 2.Ag4+ (non 2.f8= D Dd6+ e patta) Rg6; 3.Ah5+ (non 3.f8=D De7) Rh7; 4.Ag6+ Rg7; 5.Ah6 Rxh6; 6.f8=D+ e vince.

DIAGRAMMA 2
1.De4+ Rh5; 2.Dh7+ Dh6 (se 2...Rg4 3.Dh3+ e v.); 3.Df5 c5; 4.e6 c4 (se 4...g6; 5.Dh3#); 5.e7 Dc6+; 6.Df3 e v.




PIA CRAMLING: UN'AMICA DEL CENTURINI
Questa è una partita del GM (maschile) Pia Cramling giocata nel 1993. Pia, svedese, è un'amica del Centurini, ha partecipalo al torneo Fide organizzato nel 1989 e da allora è sempre rimasta in contatto con il nostro Presidente. Attualmente, con il suo compagno Bellon, gira il mondo per tornei e milita, nel campionato a squadre francese, nell'Auxerre. Questa è una partita viennese, una linea tagliente ricomparsa negli ultimi anni Ottanta, con il risultato che oggi è diventata una delle linee più di moda a livello internazionale. Oggi l'attenzione è focalizzata su una linea (10.Ab5+) nella quale egli cede un pedone per un gioco più sciolto, mentre il nero resta con dei problemi per via del re, dei pedoni disarticolati e dell'arretratezza dello sviluppo dell'ala di donna. Tutto questo procura al bianco un compenso più che ragionevole, e al nero un compito arduo da risolvere sulla scacchiera. Comunque la parola “fine” sulla variante Viennese non può ancora essere scritta. La partita è commentata da Graham Burgess, maestro FIDE inglese, e da Steffen Pedersen, giovane maestro internazionale danese.


P. Cramling – Galliamova
Jakarta 1993

1. d4 Cf6 2. c4 e6 3. Cf3 d5 4. Cc3 dxc4 4. e4 Ab4 6. Ag5 c5
Dopo 6...b5 7. a4 il tratto 7...c6 rientra in una linea che viene considerata sotto l'ordine di mosse della semi slava. Invece 7...c5? 8. axb5 cxd4 9. Axf6 Dxf6 10. Dxd4 Ab7 11. Dxf6 gxf6 12. Cd2 a6 13. Axc4 axb5 14. Axb5+ dà al bianco un sano pedone di vantaggio.
6...h6 è piuttosto passiva per 7. Axf6 Dxf6 8. Axc4 00 9. 00.
7. Axc4 cxd4 8. Cxd4 Axc3+
Il proposito di 8...Da5 è di evitare i problemi connessi alla nostra linea principale, poiché se il bianco gioca per analogia 9. Ab5+ Ad7 10. Axf6 gxf6 11. Db3?? finisce con l'andare a casa in fretta.
9. bxc3 Da5
Il tentativo del nero di giocare una partita tranquilla con 9...Cbd7 10. 00 Da5 11. Ah4! 00 (la risposta a 11...Cxe4? viene veramente da sé: 12. Te1) 12. Te1 non ha successo.
10. Ab5+
Considerata in genere la più incalzante. Le altre possibilità sono 10. Cb5 passata al setaccio nel match Karpov-Timman e la vecchia 10. Axf6.
10...Cbd7
L'altra opzione principale del nero è 10...Ad7 11. Axf6 gxf6 (non 11...Dxc3+? 12. Rf1 gxf6 13. Tc1) 12. Db3. Il nero non ha vita facile e in cambio delle proprie sofferenze non ottiene nemmeno il pedone.
11. Axf6 Dxc3+
11...gxf6 12. 00 è semplicemente buona per il bianco.
12. Rf1 gxf6 13. h4 Indubbiamente è la mossa più incisiva.


13…a6!? L'alternativa 13…Re7 14. Th3 Da5 15. Tb1 Td8 16. Dc1! Sembra favorire il bianco.
14. Th3 Più efficace di 14. Tc1 Db4 15. Ae2 00 16. Th3 Rh8.
14…Da5 15. Ae2 Re7
Sarebbero da menzionare numerose alternative:
a) 15...00 16. Tg3+ Rh8 17. Dc1 (Ah5!?) De5 (17...Tg8 18. Txg8+ Txg8+ 19. Dh6 è pericolosa per il nero) 18. Cf3 Dxe4 19. Dh6 Tg8 20. Txg8+ Rxg8 21. Td1 Dg6 22. De3 b6 (gioco incerto).
b) 15...De5!? è interessante.
c) 15...Cc5?! sembra adeguata, ma permette al bianco di cambiare il pezzo nero più attivo con guadagno di tempo (16. Cb3! Cxb3 17. Dxb3).
16. Tc1 Td8 (16...Dxa2? naufraga per 17.Ta1 Db2 18. Tb3)
17 Dc2 Ce5 (17…Cc5 viene controbattuta da 18. Tc3!).
18 Db2 Adombrando Ta3.
18...Td6! 19. Tb3!


19...Rf8!?
19...b5 20. f4 Cc4 21. Axc4 bxc4 22. Txc4 Ad7 23. a4!?
20. h5 Ora l'idea del bianco è f4.
20...Dd8 In seguito Galliamova indicò 20...Da4 21. Tb4 Da5 con idea di Cc6 come una difesa migliore. Invece 20...b5 sarebbe andata incontro a 21. f4 Cd7 22. Cc6 Dc7 23. Da3!
21. Da3! De7 22. Tg3 Td7?
Dopo la relativamente migliore 22...Cc6 23. Cxc6 Txc6 Nunn rileva che il bianco può giocare 24. De3, ad esempio 24…Txc1+ 25. Dxc1 Db4 26.Td3. Il nero non riesce ancora a svilupparsi e dopo Dh6+ e Dxh7 il bianco ottiene un pedone passato estremamente pericoloso. Il nero comunque si trovava già a corto di tempo.
23. De3 Dd8 24.Cf3?!
Bellon puntualizza che 24. Cxe6+! fxe6 25. Dh6+ Re7 26. Tg7+ Cf7 (26...Rd6 27. Dd2+) 27. Dxh7 Df8 28. h6 con idea di Ah5 avrebbe colto meglio nel segno.
24...Cc6?! 25. Dh6+ Re7 26. Dxh7 Cd4 27. Tg8
Probabilmente era più semplice 27. Tg7. Pur avendo mancato questa opportunità, Pia riuscì a vincere abbastanza comodamente:
27...Db6 28. Dg7 Td8 29. Txd8 Dxd8 30. Cxd4. È forte anche 30. e5
30... Dxd4 31. h6 Ad7 32. h7 Db2 33. Te1 Ab5 34. h8=D Txh8 35. Dxh8 Dxa2 36. Axb5 axb5 37. Db8 Dc4+ 38. Rg1 Dc6 39. Td1 1-0




Ö Nel prossimo numero:

Come giocare e vincere alla cieca
Eccezionale: Berardi si confessa





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P.za Giustiniani 7/2 - Tel: 2477648
Redazione: M. Faggiani, R. Cigliola, M. Parisi