Notiziario mensile del Circolo Scacchistico Genovese L. Centurini
Numero 6 - Giugno 1996



SCACCHI AL DUCALE
P er il 5, 6 e 7 luglio, come già annunciato il mese scorso da "Scaccomatto", si svolgerà, nel magnifico atrio di Palazzo Ducale, un torneo di scacchi riservato alle 25 Circoscrizioni di Genova. Nato da una nostra idea, questo progetto è stato presentato all'Assessore al Turismo e Spettacolo, prof. Alessandro Guala, che lo ha accolto entusiasticamente.
Al momento, non sappiamo quante Circoscrizioni aderiranno all'iniziativa; ma ci auguriamo che siano numerose e che si possa fare rivivere il sapore delle antiche disfide tra i quartieri cittadini, tipiche e proprie dei secoli passati. È interessante raccontare, per coloro che non lo sapessero, che nei tempi andati, in concomitanza con qualche particolare periodo (forse il Carnevale?) gruppi di cittadini dei vari quartieri giravano per la città; e quando si imbattevano in una pattuglia di un altro quartiere iniziava la "tenzone": il poeta di un gruppo declamava dei versi, indirizzati agli avversari, totalmente improvvisati e improntati ai più feroci scherni e al sarcasmo più violento e, talvolta, volgare. Dopodiché, come in una sorta di duello rusticano dove la lingua sostituiva la spada, il rivale rispondeva a modo, cercando di superare in brillantezza, arguzia e violenza verbale il poeta avversario (i tifosi delle squadre di calcio potrebbero trarre da questi avvenimenti preziosi modelli di comportamento). Raccontano alcuni genovesi di avere sentito dai loro padri e nonni molti episodi spassosi su queste “tenzoni” basate sull'improvvisazione e sul sarcasmo. Una in particolare mi è rimasta impressa nella memoria: si racconta di un brillante uomo di cultura, letterato e poeta - Bacigalupo mi sembra che si chiamasse - che era abilissimo nell'improvvisare veri e propri pezzi di bravura, indirizzando i suoi arguti e penetranti strali poetici all'avversario che si trovava davanti. La sua arguzia, l'immediatezza delle sue esternazioni, nonché la pertinente (e impertinente!) precisione del messaggio, che colpiva la vita privata del malcapitato, e le malefatte degli abitanti del quartiere avverso rendevano folli di rabbia i poveri bersagliati, la cui ira si esternava in maniera inversamente proporzionale alla loro capacità di reazione.
Ordunque, questo Bacigalupo si imbatté, in un'afosa sera di luglio, in un drappello di cittadini di un quartiere del centro storico; e il "poeta" di questo quartiere - tal Magnaghi - era tutt'altro che un brillante improvvisatore. Anche la sua cultura era piuttosto lacunosa, ma era tutto quello che poteva passare il quartiere. Si dice quindi che, dopo essere stato investito dai perfetti e puntuali sarcasmi del Bacigalupo e sommerso dalle risate di scherno degli avversari e del pubblico presente, il buon Magnaghi avesse cercato di replicare con un attacco disperato, per salvare l'onore del quartiere. Senonchè, rosso come un tacchino e reso balbuziente dall'ira, dopo avere articolato alcune parole inconcludenti, tenute assieme da rime improbabili e da argomenti zoppicanti, persa del tutto la testa davanti al sorriso di scherno del Bacigalupo, gli gridò, con voce strozzata e con gli occhi fuori dalle orbite: "...perchè vuscià, sciu Bacigalupo, u l'è un figgiu de una gran bagascia e un preggiudicou!" Il che naturalmente, oltre a non essere vero, era anche al di fuori dei cavallereschi canoni della tenzone. E - raccontano i vecchi - il povero Magnaghi, costretto poi a scusarsi con l'avversario (erano altri tempi!) si avviò piangendo verso casa, tra gli amici che tentavano invano di consolarlo!
Comunque, la tenzone che vedremo al Palazzo Ducale sarà di ben altro tenore: le squadre messe in campo dalle Circoscrizioni saranno formate da quattro giocatori - di cui possibilmente uno under 18 - e si batteranno fra di loro con il sistema dell'eliminazione diretta (tempo di riflessione: un'ora per giocatore). Si inizia venerdì 5; sabato 6 sono previsti i quarti di finale e la semifinale; domenica 7 si avrà la finalissima per l'assegnazione del primo posto. Invitiamo caldamente i nostri soci a intervenire in massa alla manifestazione, giocando tutti, in modo da garantire quel successo che - solo - ci permetterà di fare del Torneo delle Circoscrizioni un appuntamento abituale dell'estate genovese. E non dimenticate: il Circolo ha un compenso per l'organizzazione del torneo e noi abbiamo bisogno di rendere sempre più vivibile la nostra sede!
Alla squadra prima classificata andrà la Coppa del Sindaco; ai piazzati le coppe dell'Assessorato allo Sport e Turismo e dell'Assessorato al Decentramento. A tutti i giocatori una medaglia ricordo. Domenica, al termine della manifestazione, il nostro Raffaele Di Paolo terrà una seduta simultanea alla cieca contro 6 giocatori, che saranno scelti tra i più giovani concorrenti al torneo. Lo spettacolo è assicurato! A proposito: già iscritte le squadre di Pegli, Sestri, Oregina, Molo Maddalena, S. Fruttuoso, Marassi, Albaro, Sturla, Sampierdarena.

(Giorgio Di Liberto)





PROMOSSI !
Missione compiuta: la squadra del Circolo schierata in serie C (21) ha raggiunto l'obiettivo della stagione: vincendo il 26 maggio il secondo e decisivo spareggio contro il Circolo di Grugliasco (TO) è stata promossa in serie B. Abbiamo però rischiato grosso: all'ultimo minuto Andreoni ha dovuto dare forfait a causa di un micidiale "colpo della strega", costringendo i nostri a giocare su tre sole scacchiere. Ma l'incidente non demoralizzava la squadra, anzi la spronava a battersi con maggiore determinazione. Così Cresta e Nastrelli vincevano, mentre Gonzaga pattava. Era fatta! Promossi in serie B.
Il prossimo anno il Centurini potrà schierare il suo poker di squadre. Puntiamo molto sulla squadra in serie A2, soprattutto se potrà dispiegare tutto il potenziale tecnico ed agonistico che il Circolo dispone.
In serie B è stata promossa un'ottima formazione, con una buona intelaiatura tecnica e un buon affiatamento. La "campagna acquisti" è in corso e se corrispondono al vero certe voci (si fanno i nomi dei CM Astengo e Mollero) riteniamo che il team possa diventare davvero competitivo.
In serie C avremo due squadre: una, più collaudata ed esperta, potrebbe anche ambire alla promozione; l'altra permetterà a nuovi soci di esordire in campionato, facendo una esperienza sicuramente formativa.




LA LUNGA MARCIA DEL CENTURINI
Pensiamo di fare cosa gradita ai soci pubblicando un "assaggio" della monografia del Circolo, a cui si sono dedicati Giorgio Di Liberto, Agostino Petrillo e Paolo Silvestri. Un lavoro di rilevante spessore storico e documentativo. Il "Centurini" è fra i più antichi Circoli scacchistici italiani (da ricerche del prof. Adriano Chicco parrebbe che esistessero anche Accademie scacchistiche a Modena sul finire dell'800; è certo, però, che il Centurini è l'unico Circolo ad avere mantenuto la denominazione originaria). Abbiamo 103 anni ma li portiamo molto bene, con tanto entusiasmo e tanta voglia di essere all'altezza di una storia così ricca e gloriosa.


STORIA DEL CIRCOLO SCACCHISTICO GENOVESE LUIGI CENTURINI
1893-1996

Introduzione: cenni sulla storia del gioco a Genova dalle origini alla costituzione ufficiale del Circolo Scacchistico Genovese (1893)

Le origini del gioco degli scacchi in Liguria si perdono in una remota antichità. Come hanno dimostrato le ricerche di Adriano Chicco, tracce della presenza e della diffusione degli scacchi sono attestate fin dal tredicesimo secolo nei comuni rivieraschi.
Sappiamo per certo che la tradizione del gioco a Genova era già viva e saldamente impiantata alla fine del settecento, anche se probabilmante ristretta ad una serie di ambienti nobiliari. Doveva ancora nascere, infatti, la grande ondata delle Accademie, che - inaugurata da quella modenese verso la metà del settecento - portò alla fioritura e alla diffusione del gioco anche in altre realtà sociali. Ma fu soprattutto l'ottocento il secolo degli scacchi in Liguria - come in tutta Europa - specie dopo che la convenzione del 1854 ebbe stabilito delle regole internazionali valide per tutti i Paesi. Venivano così abolite numerose varianti locali del nobil gioco ed introdotte nuove regole; quali quella della presa 'en passant'. A Genova vi era all'inizio un buon numero di giocatori di tutto rispetto, che usavano misurarsi con campioni d'oltralpe e con visitatori internazionali, magari di passaggio su navi ormeggiate in porto. Tra di loro vanno ricordati Francesco Saverio Lavagnino, in seguito esule da Genova per motivi politici in Francia ed in Inghilterra, e celebre nei circoli francesi dell'epoca per il suo gioco sottile e velenoso, Giobatta Robello, anche lui frequentatore dei 'cercles d'echecs' parigini; il prof. Tommaso Assalini, studioso di finali, e Max Bingen, genovese d'adozione, combattivo giocatore di matches contro forti dilettanti e giocatori affermati.
Nel 1856 fu fondato a Genova il primo 'Casinò degli Scacchi' presso il caffè 'Bella Napoli' in Piazza Soziglia e fu eletto presidente del Circolo l'avvocato Luigi Centurini (1820-1900), un funzionario pubblico noto per la sua integrità, interessato - oltre che al gioco vivo - alla problemistica e allo studio dei finali, che già nel 1853 aveva pubblicato pionieristici studi su quelli di Torre e Cavallo contro Torre; collaboratore di quella 'Rivista degli Scacchi' che fu tra i primi periodici europei specializzati, oltre che di prestigiose riviste straniere, quali 'Palamède', 'La Regence' e 'The Chess Monthly'.
Al 'Casinò' convergevano tutti i migliori giocatori della città, tra cui il celebre De Saint-Bon, in quel periodo Direttore dell'Osservatorio astronomico. Nella polemica tra 'conservatori' - fautori, cioè, delle vecchie regole del gioco italiano (passar battaglia e arrocco libero)- e 'internazionali', che sostenevano le nuove regole, compresa la presa 'en passant', Centurini si schierò dalla parte dei conservatori, sostenendo l'illogicità dell''en passant'; in questo corroborato dalle pungenti osservazioni del grande Janisch. L'affermarsi invece delle nuove regole internazionali lo rattristò, anche per alcune polemiche personali al riguardo, nate in seno al 'Casinò degli Scacchi'. Negli ultimi anni della sua vita Centurini andò allontanandosi dall'ambiente scacchistico, irritato probabilmente anche dal sempre maggior ruolo svolto dalla teoria nel gioco (già all'epoca!...) ed arrivò a proporre di estrarre a sorte la disposizione iniziale dei pezzi, in modo da mettere in condizione i giocatori di dover utilizzare più il proprio cervello che le conoscenze cartacee... Così, quando il Circolo Scacchistico Genovese, che nel frattempo si era andato organizzando, ed aveva trovato una sede al 'Circolo di Letture e Conversazioni Scientifiche' in Piazza Fontane Marose, gli offrì per acclamazione (1893) la presidenza onoraria, riconoscendolo quale grande autorità nel campo scacchistico, egli rifiutò.
Presidente del Circolo era allora G. Cuniali, che scomparve tragicamente qualche anno dopo; gli succedette alla presidenza il cav. Mohamed Capagi nel 1897, e l'ing. Agostino Perroni nel 1898.
Procedendo però in ordine cronologico in base alla documentazione in nostro possesso, troviamo le prime notizie riguardanti l'attività scacchistica a Genova nella 'Rivista degli scacchi' del 1859, in cui Serafino Dubois parla dell'esistenza del 'Casinò degli scacchi' e della presidenza Centurini.
Dello stesso anno (maggio 1859) è una lettera del Centurini alla rivista sulla controversa datazione di una edizione del libro di Gioacchino Greco. Dalla lettera e dalla erudita risposta del Dubois (rivelatasi poi nella sostanza esatta), si evince come le qualità di studioso del Centurini non si arrestassero all'ambito scacchistico, ma si estendessero invece anche al sapere bibliografico e alla grande cultura in generale.
Nel 1876 ritroviamo alcuni interventi di Centurini su quella che era nel frattempo diventata la 'Nuova rivista degli scacchi', concernenti il problema della internazionalizzazione della notazione e il lancio di una sottoscrizione per rendere possibile la pubblicazione del terzo volume dell'opera sulle aperture di Serafino Dubois.
Nel 1892 la 'Nuova rivista degli scacchi' dà notizia dell'inaugurazione a Genova - al Caffè della Funicolare - di un nuovo 'Club scacchistico ligure', sotto la presidenza del rag. Calcagno; circolo che si andava ad aggiungere a quello presieduto da Cuniali.




FLAVIO GUIDO SUPERSTAR
Il Grand Prix di maggio si è concluso con l'ennesimo successo di Flavio Guido. Per la cronaca il nostro Maestro FIDE ha realizzato 24 punti nelle 24 partite giocate fino ad adesso! Mollero è giunto secondo con 4,5 punti, superando per il bucholz il sempre in evidenza Giuseppe Guido. Seguono Cresta, Nastrelli e Astengo con 4 punti. Fra le 3N e sociali affermazione di Campanella (3 punti).
Ecco la classifica finale della gara svoltasi il 25 maggio.

Classifica

1° GUIDO F. p. 6 MF
2° MOLLERO p. 4,5 CM
3° GUIDO G. p. 4,5 1N
4° CRESTA p. 4 CM
5° NASTRELLI p. 4 1N
6° ASTENGO p. 4 CM
7° GRUBESICH p. 3,5 1N
8° RIVARA p. 3,5 2N
9° FAGGIANI p. 3,5 1N
10° FAZZUOLI p. 3 2N
11° PEDEMONTE p. 3 2N
12° DEL NERO p. 3 2N
13° CAMPANELLA p. 3 1S
14° ARKEL p. 3 2N
15° FAMÀ p. 3 2N
16° DI MARIA p. 2 NC
17° IRRERA p. 2 3N
18° BARONCELLI p. 2 NC
19° CARRERI p. 1,5 3N
20° TASSINARI p. 1,5 3N
21° SORDINI p. 1 2N
22° SABBA p. 0,5 NC

L'atteso prossimo appuntamento del Grand Prix è fissato per sabato 29 giugno alle ore 15.



Zeitnot
Venerdì 24 maggio alle ore 17,30 il nostro Ezio Del Nero attraversava via Gramsci per recarsi al Circolo a giocare a scacchi. All'improvviso un autobus della linea 1 lo travolgeva. Ezio volava per aria ma, cadendo, riusciva a reclinare il capo impedendo che le ruote del mezzo lo schiacciassero.
Ezio, in zeitnot, mentre la bandierina stava per cadere, trovava la mossa più importante della sua vita, uscendo miracolosamente illeso dall'incidente. Appresa la notizia da TV e giornali eravamo a ragione preoccupati, quando, il giorno successivo, sabato 25 maggio, alle ore 14,45 vedevamo Del Nero varcare la porta del Circolo, un po' ammaccato ma con una gran voglia di giocare. Non poteva perdersi il Grand Prix. "La cosa che più mi avrebbe seccato sarebbe stato non potere più giocare a scacchi contro Fazzuoli", dichiarava ironico ai soci che lo attorniavano increduli, pensando che fosse ancora ricoverato in ospedale.
------Scaccomatto avrà un corrispondente da Londra. Si tratta dell'indimenticato Antonio Canale, attualmente in Inghilterra per ragioni di lavoro. Ci incuriosirà presto con le sue cronache (e le sue disavventure) nel mondo scacchistico britannico. Il nostro Channel, che ha una grande nostalgia del Centurini, ha nel frattempo ideato degli stemmini che ogni nostro socio potrà presto esibire su giacche e magliette. Su campo bianco si staglia l'alfiere rosso, simbolo del nostro Circolo.
------Raffaele Di Paolo si è aggiudicato l'edizione 1996 del Memorial Tonna, disputatosi giovedì 23 maggio presso il Ristorante Lido azzurro di Pegli.
------Edgard Romano ha vinto l'Open Estate '96, semilampo organizzato dal Circolo scacchistico sestrese, davanti al croato Durdevic e alla giovane promessa Luperini. Quinto Faggiani...




LO STILETTO
I mmaginiamo, anche solo per un attimo, che i due giocatori si presentino davanti alla scacchiera armati (pistola, coltello, fionda, non importa). Chi avrà il sopravvento? Quello più equipaggiato o quello più scaltro? La risposta è molto facile: l'astuzia ha sempre avuto la meglio sulla forza bruta. Karpov in questa partita ha usato un'arma da taglio: non un normale coltello da cucina (troppo rozzo), né una spada (troppo pesante), ma più semplicemente uno stiletto. Lo stiletto è simile ad un pugnale, ha una lama lunga circa 15 centimetri, sottile e molto aguzza, si maneggia con molta facilità e le ferite che provoca non sono quasi mai profonde, ma ciononostante sono molto, molto dolorose. In un primo tempo non si ha neppure l'idea di essere davanti ad un fatto di sangue.
Quando però l'altro comincia a barcollare, tutto sanguinante, allora si capisce chi ha avuto la meglio. Non sappiamo che arma avesse Kasparov ma sicuramente o si è inceppata o è stata usata in modo veramente maldestro. Karpov è stato il dominatore assoluto di questa partita e ha tagliuzzato a suo piacimento il malcapitato avversario (Pezzi/Diversi).


Karpov-Kasparov
Difesa Grünfeld D87

Belfort 1988

1. d4 Cf6 2. c4 g6 3. Cc3 d5 4. cxd5 Cxd5 5. e4 Cxc3 6. bxc3 Ag7 7. Ac4 c5 8. Ce2 Cc6 9. Ae3 00 10. 00 Ag4 11. f3 Ca5 12. Axf7+!?
Nel match mondiale del 1987, Karpov, su consiglio del fido Igor Zaitsev, giocò ripetutamente questa mossa intermedia, tanto che taluni la ribattezzarono "variante di Siviglia". I risultati non furono sfavorevoli a Kasparov, ma solo perchè il B. sciupò parecchie posizioni superiori.
12...Txf7 13. fxg4 Txf1+ 14. Rxf1 Dd6
Le principali alternative sono 14...cxd4 (il cambio in d4 sembra però prematuro) e 14...Dd7
15. e5
Per limitare l'azione dell'Alfiere g7. Un'altra possibilità è 15. Rg1 De6 16. Dd3, restituendo subito il pedone g4.
15...Dd5 16. Af2 Td8
In d1 la Donna bianca sta molto bene: protegge indirettamente il pedone g4, è pronta a difendere se necessario l'Af2 ed ha la possibilità di attivarsi sull'ala di Donna. Perciò il N. la costringe a muoversi, per sfuggire alla minaccia 17...Axe5. La prossima mossa del B. è veramente sottile e costituisce un miglioramento rispetto ad un'altra partita tra i due K, in cui si era avuto 17. Dc2, con parità. Tra poco vedremo perchè il B. vuole provocare il N. a spingere in b6.
17. Da4! b6 18 Dc2 Tf8
Ora a 18...Dc4 segue 19. De4 ed il N., avendo già spinto il pedone b, non può riportare in gioco il Cavallo via c6. Inoltre con il pedone in b7 il N. non teme un'eventuale dxc5, in quanto i pedoni doppiati c3 e c5 sarebbero solo di intralcio al B., mentre con il pedone in b6 il B. può agevolmente liberarsi della debolezza in c5, ed è anzi il N. che rischia di compromettere la propria struttura pedonale. La mossa del testo è comunque un errore (anche perchè il B. può schiodare facilmente il suo Alfiere); migliore sarebbe stata 18...Tc8 cercando di ottenere un controgioco sulla colonna c.
19. Rg1 Dc4
Ora che il Cavallo in e2 non è difeso dal re, il N. cerca di approfittarne per riportare in gioco il proprio Cavallo. Dopo l'immediata 19...Df7, il B. avrebbe proseguito con 20. Cg3.
20. Dd2
Il B. vuole a tutti i costi riprendere in d4 di pedone, per continuare a limitare l'attività dell'Alfiere nero. Invece su 20. De4 il N. avrebbe avuto la scelta fra 20...Ah6 e 20...Cc6; quest'ultima minaccia la presa in e5, e d'altronde 21. Dxc6 Dxe3 non rappresenta certo il massimo delle aspirazioni del B.
20...De6
Anche dopo 20...Ah6 21. Dxh6 Dxe2 22. De3 oppure 20...Df7 21. Cg3, il B. sta meglio. Da notare che le case ideali per i suoi pezzi sono e4 per il Cavallo ed e2 per la Donna.
21. h3 Cc4 22. Dg5!
Il B. ha evitato di occupare g5 con un pedone perchè voleva lasciare questa casa libera per la Donna. Egli vorrebbe ora proseguire con 23. Ah4, attaccando a sorpresa il pedone e7, e per impedirlo il N. deve spingere un altro pedone dell'arrocco, indebolendo tutto il suo lato di re.
22...h6
Non va 22...Af6 23. exf6 (o anche l'immediata Cf4) 23...exf6 24. Cf4.
23. Dc1 Df7
Karpov consiglia 23...h5, cercando di ottenere un controgioco sul lato di re. A 23...Dd5 seguirebbe invece 24. Dc2, sfruttando il fatto che il pedone h7 è stato spinto, mentre su 23...b5 il B. rimarrebbe in vantaggio con 24. Ag3.
24. Ag3 g5
Avendo consolidato la propria posizione, il B. è pronto a centralizzare definitivamente la propria Donna con la manovra Dc1-c2-e4. Il tentativo di ostacolare questo piano con 24...Dd5 sarebbe fallito a causa di 25. Cf4 De4 26. Ce6 Ce3 (minacciando matto in g2; dopo 26...Tc8 27. Db1! il B. forza il cambio delle Donne speculando sui tatticismi) 27. Dd2 (forzata) 27...cxd4 28. cxd4 Tc8 29. Te1 Tc2 30. Txe3 Dc6 31. d5 e vince.
25. Dc2 Dd5 26. Af2 b5 27. Cg3 Tf7
All'immediata 27...b4 segue 28. Cf5 Tf7 29. e6 Dxe6 30. Te1 Dd7 31. cxb4.
28. Te1
Era possibile anche Tc1 per scoraggiare la spinta in b4.
28...b4 29. Dg6 Rf8
Perdeva subito 29...bxc3 30. Cf5 Rf8 31. e6 Txf5 32. gxf5 Cd6 33. dxc5.
30. Ce4
Per ritardare il crollo della sua posizione il N. è ora costretto a cedere la qualità.
30...Txf2 31. Rxf2 bxc3
In caso di 31...cxd4, il B. vince facilmente a patto di evitare l'"appariscente" 32. Cf6, che sembra vincente ma dopo 32...Df7! il Cavallo è inchiodato.
32. Df5+ Rg8 33. Dc8+ Rh7 34. Dxc5 Df7+ 35. Rg1 c2 36. Cg3 Af8 37. Cf5 Rg8 38. Tc1 (1-0)
Karpov così conclude i suoi commenti: "È chiaro che non mi sono molto soffermato sull'apertura perchè penso che in futuro questa variante sarà sottoposta a ulteriori verifiche pratiche a tutti i livelli".
[Note: basate su analisi di Karpov]





Redazione di Scaccomatto: M. Faggiani, M. Parisi, R. Cigliola